15 Ottobre 2024

L´omini fannu i fatti....! ma i fimmini......fannu l´omini !

- In questa Settimana di Pasqua dedico "questo pezzo" a qualche figura femminile un po´ lontana..... "dall´unione Familiare" - *

.....quando si parla di donne.....Siciliane ! U sapiti com´è , dicevano " l´antichi ", il discorso deve avere " u pieri" (il piede), la Sicilia è stata una terra vocata al femminile e soprattutto all´Amore....ma sintiti , sintiti stu beddru CUNTU !

C´era na vota na picciuttedda che viveva felicemente in terra Libanese, un ci mancava nenti perché , tra l´altro , oltre ad essere bellissima , era la figlia del Re . Un giorno a corte si chiese all´oracolo, un responso sul futuro della ragazza e "l´oracolo" predisse che se al compimento del sedicesimo anno fosse rimasta ancora in patria , sarebbe stata divorata da un terribile Drago ed, aggiungeva , che proprio in quel giorno del Suo compleanno, giunto il giorno fatale, la ragazza fosse messa su una barca,con viveri ed acqua per tre mesi ed abbandonata al suo destino lungo le onde del Mar Mediterraneo, ma.... salvata da sicura morte ! Ma, sapiti comu si chiamava sta picciuttedda ? ......si chiamava "Sicilia" !!

Così al compimento del sedicesimo anno tra le lacrime di tutto un popolo, la disperazione dei suoi genitori, fu affidata al suo destino. La barca per tre mesi vagò per tutto il Mediterraneo , spinta da venti e correnti, finchè i viveri non si esaurirono. La ragazza pensava che sarebbe morta di fame e sete , ma ecco che il mare, improvvisamente spinse la barca su una spiaggia meravigliosa , ricca di fiori e frutti di un´isola immensa che, però, era completamente deserta......solo il volo ed il canto degli uccelli ed i salti dei pesci sulla riva la confortavano.

Era successo infatti che in questa bellissima isola una tremenda pestilenza aveva fatto morire tutti i suoi abitanti , lasciando , però, vivo soltanto un giovane bello , aitante che si avvicinò alla trepidante Sicilia , la rincuorò e le mostrò le bellezze infinite dell´isola su cui, però, la morte aveva cancellato tutti i suoi abitanti, lasciandolo solo come superstite. L´amore tra i due sbocciò a prima vista e da questa bellissima unione iniziò la stirpe che popolò un´altra volta l´Isola e da quel momento l´Isola, per volere di quest´uomo innamoratissimo, si chiamò Sicilia e non più Trinacria, come era chiamata in origine.

Questa, " Donna Sicilia " (dall´Amore profondo e romantico ! ) ha tracciato il carattere della donna siciliana vera regina della propria casa ma discreta, prudente e saggia quando pone la famiglia in alto alla scala dei valori sociali.....è Lei che prende tutte le decisioni ma , con diplomatico fare, esalta sempre la figura del marito.....quando mai avete sentito un parere definitivo da una donna siciliana - per un affare, un´iniziativa sociale o una decisione familiare- ? La sua frase è sempre quella : " ....quantu nnì parru cu mmè maritu ! " .

E´ Lei che fa sentire il marito "conquistatore" senza fargliene accorgere, ma è Lei sicuramente a conquistarlo con la sua intelligenza e, secondo me, è ora di sfatare la definizione di "sesso debole" (che non appartiene alle vigorose donne siciliane ! ) ....: la sua abilità diplomatica impregnata da una sagace intelligenza nel porre il suo uomo sempre in primo piano facendolo apparire, come dicevo, un conquistatore e nel rivelare la sua sottile essenza di vera conquistatrice ha "smascherato" una delle più grosse menzogne della storia, altro che sesso debole.... Una vera forza morale che guida...la Vita ! Buona Sicilia e Buona Pasqua a tutti !


Lu Venniri di Marzu
da Canti Sacri - Racc. Leonardo Vigo -
Epoca 700´- Origine Mandanici (ME)
n.3311 /3312 - pag.540 - racc. ampl. Canti Popol-
Nota : si Cantava a Mandanici nel vespro Quaresimale - Chiesa Madre di Santa Domenica
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Lu Venniri di Marzu Cristu morsi
Pi sarvarinni a nui ch´eramu persi,
Scurau lu suli e la luna un si mossi,
l´ariu chi di niuru si cuversi ;
Maria ja chiancennu a vuci forti :
"unn´è lu caru Figghiu chi lu pesi !"
Rispunneru l´ebrei cori di tassi :
"Va chi lu triverai ncruci chi morsi"
Arcancilu Micheli datimi aiutu,
capitanu di celu avvantaggiatu,
Tu ti nni vai di biancu vistutu,
Comu ti vesti Diu nun t´hai spugghiatu ;
Ca tu purtannu l´ormu, spata e scutu,
trema lu nfernu ca ti vidi armatu;
Pigghiati st´arma chi nun t´ha firutu,
Portala avanti a Diu chi t´ha criatu

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