...quando c´erano rispetto e ...... sani sentimenti ! ..." Tu mi veni nfantasia......Amuri ! "
15-03-2014 11:04 - .....Susiti e ...abballa!! Rubrica di Franco Gambino
Nell´immaginario dei cunti , delle leggende o dei versi poetici improvvisati da contadini, dall´animo gentile, sempre ispirato alla dolcezza delle buone azioni , dei grandi Amori, delle storie di belle avventure, i giovani di un tempo affidavano alla fantasia i loro pensieri e, nel duro lavoro, nel quale erano impegnati quotidianamente, la mente s´ispirava ai buoni sentimenti della famiglia , dell´Amore e soprattutto nel rispetto della persona.
Molto derivava, sicuramente, dai temi dei già citati cunti ......e credo che riportare qualche breve "finestra" su quel mondo, non faccia male.....anzi, forse , costringerebbe molti a meditare su momenti di vita attuale. Una leggenda-mitologica- ci spiega, ad esempio, la bellezza del clima della nostra Sicilia. Pare che in un giorno di primavera Dio Plutone sbucasse dalla viscere della terra, in un laghetto della Sicilia, rimanendo colpito da una magica visione che appariva ai suoi occhi .
In mezzo ad un prato la giovane bellissima Proserpina , assieme ad altre compagne , raccoglieva fiori variopinti e profumati. Non appena la vide, se ne innamorò e la rapi portandola con sè nelle viscere della terra. La madre Cerere cominciò a cercare la figlia per tre giorni e tre notti poi, stremata, si rivolse al sommo Dio Giove. Giove risolse il problema decidendo che Proserpina stesse otto mesi -da gennaio ad agosto assieme alla madre e gli altri quattro mesi , da settembre a dicembre, con il marito Plutone , determinando così l´alternanza di due stagioni nel clima della Sicilia.
Un altro cuntu ci parla dei "capricci" della luna ....che da sempre è un dolce riferimento per i sentimenti nei cuori degli innamorati , pare , infatti , che nella antica fantasia popolare , la luna, si distrugge e si forma nuovamente determinando "u fari e sfari r´a luna" . A queste fasi sono legate certe influenze tra cui quella di far nascere i fiori del pomodoro o i funghi e gli asparagi mentre i nostri contadini sanno che, se si vuole un prodotto abbondante, le vigne si debbono potare nel periodo di luna crescente, così come per i pescatori di ricci o granchi, si raccomanda di pescarli nella fase di plenilunio.
E per finire .....i pescatori della Riviera Jonica (Roccalumera...-S.ta Teresa ) , attenti custodi delle tradizioni marinare, adoperano ancora le reti e le grandi nasse per " le vuope" etc., rifiutando severamente l´impiego dei "sonar" o dei " migrar", mantenendo, con l´umiltà dei grandi, un patto di fedeltà con il mare e le sue tradizioni. A loro dedico questo bellissimo "Cantu di Marinara", regalatomi con dedica dal figlio del grande Maestro Salvatore Riela (CT) -Carmelo Riela- durante un nostro incontro nella mia casa di Roccalumera (ME).
Il Canto Poesia - Detto Popolare
raccolta franco gambino
BARCAROLA D´AMURI
Cantu di marinara
origine pescatori S.Maria La Scala CT
trascriz. M° Salvatore RIELA
Oè Marianaru , Oè Marinaru
Voca vò, voca vò
Voaca oè marianaru (eco a mare) Oè marinaru
Dormi dormi figghiuzza adurata ca di naca sta varca ti fa.
E di pampini e rosi è parata e di faru sta luna ti fa.
Mentri vardu sta facci di fata suttavuci ti cantu la vò
E nun scordu mai cchiù sta nuttata ca l´amuri a stu cori purtò.
_________
Ritornello
Voca voca, oè marinaru
Voca voca ca di naca sta varca ti fa
Voca voca oè marinaru
Voca voca oè marinaru
Oi marinaru.
_________
M´accumpagna lu rimu stu cantu cu lu versu ca l´unna cci fa.
La canzuna ca pari di chiantu la me beddra muriri la fa.
Mentri pensu ca sutta stu mantu ci dicisti a stu cori di Si
Lu me cori ca trema di scantu picchi è troppu filici accussì
Ritornello e finale
Molto derivava, sicuramente, dai temi dei già citati cunti ......e credo che riportare qualche breve "finestra" su quel mondo, non faccia male.....anzi, forse , costringerebbe molti a meditare su momenti di vita attuale. Una leggenda-mitologica- ci spiega, ad esempio, la bellezza del clima della nostra Sicilia. Pare che in un giorno di primavera Dio Plutone sbucasse dalla viscere della terra, in un laghetto della Sicilia, rimanendo colpito da una magica visione che appariva ai suoi occhi .
In mezzo ad un prato la giovane bellissima Proserpina , assieme ad altre compagne , raccoglieva fiori variopinti e profumati. Non appena la vide, se ne innamorò e la rapi portandola con sè nelle viscere della terra. La madre Cerere cominciò a cercare la figlia per tre giorni e tre notti poi, stremata, si rivolse al sommo Dio Giove. Giove risolse il problema decidendo che Proserpina stesse otto mesi -da gennaio ad agosto assieme alla madre e gli altri quattro mesi , da settembre a dicembre, con il marito Plutone , determinando così l´alternanza di due stagioni nel clima della Sicilia.
Un altro cuntu ci parla dei "capricci" della luna ....che da sempre è un dolce riferimento per i sentimenti nei cuori degli innamorati , pare , infatti , che nella antica fantasia popolare , la luna, si distrugge e si forma nuovamente determinando "u fari e sfari r´a luna" . A queste fasi sono legate certe influenze tra cui quella di far nascere i fiori del pomodoro o i funghi e gli asparagi mentre i nostri contadini sanno che, se si vuole un prodotto abbondante, le vigne si debbono potare nel periodo di luna crescente, così come per i pescatori di ricci o granchi, si raccomanda di pescarli nella fase di plenilunio.
E per finire .....i pescatori della Riviera Jonica (Roccalumera...-S.ta Teresa ) , attenti custodi delle tradizioni marinare, adoperano ancora le reti e le grandi nasse per " le vuope" etc., rifiutando severamente l´impiego dei "sonar" o dei " migrar", mantenendo, con l´umiltà dei grandi, un patto di fedeltà con il mare e le sue tradizioni. A loro dedico questo bellissimo "Cantu di Marinara", regalatomi con dedica dal figlio del grande Maestro Salvatore Riela (CT) -Carmelo Riela- durante un nostro incontro nella mia casa di Roccalumera (ME).
Il Canto Poesia - Detto Popolare
raccolta franco gambino
BARCAROLA D´AMURI
Cantu di marinara
origine pescatori S.Maria La Scala CT
trascriz. M° Salvatore RIELA
Oè Marianaru , Oè Marinaru
Voca vò, voca vò
Voaca oè marianaru (eco a mare) Oè marinaru
Dormi dormi figghiuzza adurata ca di naca sta varca ti fa.
E di pampini e rosi è parata e di faru sta luna ti fa.
Mentri vardu sta facci di fata suttavuci ti cantu la vò
E nun scordu mai cchiù sta nuttata ca l´amuri a stu cori purtò.
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Ritornello
Voca voca, oè marinaru
Voca voca ca di naca sta varca ti fa
Voca voca oè marinaru
Voca voca oè marinaru
Oi marinaru.
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M´accumpagna lu rimu stu cantu cu lu versu ca l´unna cci fa.
La canzuna ca pari di chiantu la me beddra muriri la fa.
Mentri pensu ca sutta stu mantu ci dicisti a stu cori di Si
Lu me cori ca trema di scantu picchi è troppu filici accussì
Ritornello e finale