29 Marzo 2024

....."amunì....trasiemu stù muortu" !

Una triste.....verità lasciatemela dire : Con l´avvento delle Cantine Sociali ogni tradizione è stata "cancellata" e molte personalità....... oggi dovrebbero recitare un "mea culpa" sull´indirizzo dato alla produzione vitivinicola che......dopo anni di "spirimienti", ritorna -con il capo cosparso di cenere- alla valorizzazione dei vini di produzione da vigneti autoctoni della più pura tradizione : Il Catarratto, il Grillo, l´Inzolia, " a Tumaschina" (Damaschino) etc.. Tra i tanti tentativi di "modernizzare" tutto, calpestando a tutti i costi le nostre belle tradizioni , c´è stata in questi ultimi anni l´iniziativa di "aprire", tra alterne vicende, "punti per la vendita di vino sfuso"........! -

Non entro nel merito dell´iniziativa che, credo, non voglia promuovere i vini di qualità. Ma voglio solo ricordare ai Cari lettori la tradizione delle "Taverne" o "Putie di vino" di una volta . Erano dei locali che assumevano vari nomi in varie città "osterie, bettole etc." dove all´entrata era quasi d´obbligo un cartello : "si fa da mangiare" unitamente ad un fascio d´alloro o di carrubbo. . Questi locali in ogni città o paese assumevano un enorme ruolo sociale nella storia locale : erano infatti luogo di ristoro ma anche d´incontro per operai , contadini, artigiani, pescatori che dopo una giornata di duro lavoro si riunivano per chiacchierare mentre l´oste somministrava loro il suo "miglior" vino, magari, mentre assaporavano un "boccone" delle prelibatezze della cucina. Vero è che c´erano quelli che andavano nella Taverna per ubriacarsi, ma l´oste , in genere, somministrava anche l´antidoto per la "sbriacatura" attraverso una personale miscela di "cafè".

A Palermo , come in altre città o paesi l´inaugurazione della "Taverna" era un avvenimento importante.... nel circondario. Nel giorno prestabilito i "tammurinara" (Maestrio del ´bratapabrà´) al mattino facevano il giro dei rioni ed un banditore annunziava l´ apertura della "Putia" (a ´Ballarò´ per esempio ) - dicendo : " ...Scalò ! Scalò ! Scalò ! (e faceva una lunga pausa, in modo che tutti dicevano : "Ma chi scalò ? Bbò ! " ) .....Assira u Suli spuntò (!) e o Zzù Pippinu cci vinni ntiesta ri scalari u vinu e ppi farivillu tastari grapiu una bellissima "Tavierna Azzurra" unni so mugghieri pripara . "Pasta ca grassa", " Purpietti i sardi nnà sarsa", "Testi ri crapiettu bolliti a stricasali" , "U Mussu e Carcagnuolu ! " , "Alivi al fiore , cu ssardi salati appuosta ", "Favi a cunigghiu" e " a carrittiera "........mentri u Zzù Pippinu cci metti ncapu a tavula un "litruottu" di Bianco Carta di Partinico o una cannata di Vinu vecchiu ri Birgi. A graputa ra putia, stasira, ci su "ova ruri" pi tutti e un bicchieri ri vinu bellu......Pi i primi 30 un si paga....l´avutri a prezzu bassu 5 Liri ! ...e cinqu (alle ore 5) tutti o Raffieddu ! Amunì , Totuccio isa i pieri e....i manu ! ""All´orario una folla strabocchevole si accalcava davanti il locale, mentre i "volenterosi Amici ru Zzù Pippinu" si prestavano (volentieri ! ) per mantenere l´ordine (ed essere ....tra i primi trenta ! ) ....Il Suono dei tammurinara (ben 3 ) , di una fisarmonica e di una chitarra......da lontano "portava appresso" una scia di "picciuttieddi" che abballavano e a suon di musica ..." e ci facianu ....l´olè" .

All´apertura "ufficiale" lascio al Caro Lettore immaginare la ressa tra "ammuttuna" , "piratuna" ,"santiuna".... i panari cu ll´uova rura,.....( i gienti si manciavanu cu tutti i scuocci ! ) cu affirava ri ccà e cu affiravva ri ddrà......i picciriddi chi chiancievanu , i cumpari chi ggià eranu vivuti e "strammiavanu rà bella ! ", i fimmini rarreri chi chiamavanu i picciriddi !.....Insomma......un vero successo !

Ma al di là del Folk-lore......restava il fatto che, erano quelli dei veri centri di degustazione, senza nulla di artefatto o di "globalizzato".....non mancavano mai le bottigliette piccole di "gazzosa" prodotte da Maggio a Marsala o a Palermo da Partanna ed in particolari giorni della settimana c´era l´assaggio del brodo con il bollito ed un pezzo di ginocchio o cannedda per i buongustai. In genere davanti ad un buon bicchiere di vinu si concludevano trattative, affari ,vendita di asini, muli o vitelli. Oggi non più . Oggi questi locali per la "vendita di vino sfuso" si chiamano "Boutique del Vino", "Maison du vin", "Punto Vino della Cantina ......" , " Bagliori di Sicilia", " l´enoteca dei Fiori"...... dove il vino si compra a...."scatola chiusa", sulla parola, volendo a tutti i costi dimenticare il valoroso passato , volerlo a tutti i costi sotterrare sotto una patina di modernismo per costruire "questo futuro" senz´anima presentandolo davanti con lo specchietto delle allodole di questa "forzata" ed, a volte, inutile tecnologia. .....E come dice ormai qualcuno.....: "Amunì....trasiemu stu muortu !".......(che non sia il nostro buon vino....quello dei nostri Padri ! )


BRINNISI DI MARINAI -
(A. Favara CORPUS-n.591- -)
canti del mare - Epoca ´800
Origine Trapani-

ALLIGRIA ! VINU !
Coro:
Sciucamunni sta lampa LAMPA BO´ LAMPA´
Di ccà nun si nni jemu "
Si sta lampa ni l´asciucamu "
E nui rusoliu vulemu " "
La misculanza ci l´amu a fari " "
E nui ccà semu " "
Di ccà nun sinni jemu " "
Ciuccamunni sta lampa " "
Saluti ciavi a ddari " "
A ccu nni fa travagghiari " "
E ci l´avemu ammugghiari " "
Un biscutteddu n´avi a dari " "
BACCU ! LAMPA ! " "
BACCU ! LAMPA ! " "
LAMPA BO´ LAMPA´ (tutti quasi gridato -due volte-)

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