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Taormina - Un unica voce "tutelare" i lavoratori stagionali del Turismo di Taormina e Giardini", lo afferma Gabriele Puglia.

27-04-2020 16:32 - TAORMINA
Forse all’inizio l’emergenza coronavirus era vista solamente circoscritta a un paio di settimane, poi il tutto sarebbe ritornato alla normalità, un sacrificio maturamente fatto dagli italiani consapevoli “andrà tutto bene”, lo slogan per dare speranza per ripartire più forti di prima.

Qui la domanda sorge spontanea: come ripartire, ma soprattutto quando, soprattutto quelle categorie che sono la forza lavoro dell’intera economia italiana, tra i numerosi esperti che ogni sera fanno la loro dichiarazione (puramente teorica) nei vari programmi televisivi, il comparto del turismo è pari al 15% dell’indotto lavorativo, proprio la voce “turismo” con tutto quello che ruota a intorno, forse, sicuramente è la categoria che “pagherà” più pesantemente più di tutti il Covid-19.

Gabriele Puglia
A farne le spese “i lavoratori” già costretti in pieno boom economico a lavorare da 6-8 mesi, i cosidetti “lavoratori stagionali”, il loro futuro, per non parlare del presente non si presenta piuttosto roseo. Ha rischio non c’è solamente la riduzione del periodo lavorativo (2-3 mesi), ma addirittura di saltare completamente la stagione con tutte le conseguenze che né scaturiscano.

Chi li tutela? I Sindacati!! Le Istituzioni!!, un conto è parlare nei vari programmi televisivi dove tutti hanno una soluzione ad ogni problema, poi c’è la “cruda realtà” dei fatti, i lavoratori stagionali si ritrovano a casa senza lavoro (la maggior parte ha concluso la stagione scorsa tra Settembre – Ottobre), senza soldi ( pochi mesi di Naspi), con il risultato che da Febbraio non percepiscono nessun sussidio, anzi, il primo aiuto da parte del governo il bonus dei 600 euro (anche qui ci sono tanti che ancora pur avendo fatto domanda lo devono percepire), si vocifera ancora di altri due mensilita (Aprile e Maggio).

Va bene, una goccia che in questo momento ti può aiutare, ma se la chiusura forzata degli alberghi, bar e ristoranti, si parla addirittura che alcuni non “apriranno”, come faranno i “lavoratori stagionali del comprensorio jonico”, senza lavoro, senza soldi per diversi mesi, basta pensare che solitamente a metà Marzo partiva la nuova stagione si passava dal contributo della Naspi all’attività lavorativa.

I tre fondatori
Invece il mese di Marzo 2020 ha dato l’inizio ad un “catastrofe lavorativa” certamente non preventiva ma che bisogna combattere, la settimana scorsa è stato lanciato il grido d’allarme da parte di Gaetano Sciglio, Andrea Raffa e Sebastiano Mazza, hanno creato un gruppo Facebook "Lavoratori Stagionali Taormina-Giardini Naxos" che in poco tempo ha raggiunto, già 3000 iscritti.

Qual è l’obiettivo che si prefiggono “tante persone sono nella nostra situazione, stiamo cercando di raggiungere in ogni modo e con ogni mezzo possibile, le istituzioni per ottenere il giusto sostegno da ora, e fino a quando non si potrà tornare a lavorare, come prima che la pandemia bloccasse tutto” ci ha dichiarato Gabriele Puglia uno dei animatori del gruppo.

E' una situazione assai assurda è paradossale quella che stiamo vivendo in questo momento. Sicuramente nessuno si sarebbe mai aspettato di vivere un contesto pandemico del genere, che oltre al grave danno a livello di morti e contagiati, sta causando enormi problemi economici alle imprese, famiglie e i lavoratori, nonché' ad interi settori strategici del nostro paese. Nello specifico il comprensorio jonico – sottolinea Gabriele Puglia - che vive per la maggior parte di Turismo e Attività correlate ad esso, molte famiglie stanno vivendo un dramma economico sociale, paragonabile solamente alla crisi della seconda guerra mondiale. Nello specifico vorrei far capire e conoscere bene la situazione di noi lavoratori stagionali, a tutte le istituzioni che ci governano e dovrebbero tutelarci in casi come questi”.

Certamente non è sufficiente il primo Decreto “Cura Italia”, bisogna andare oltreil Governo, di cui ovviamente capiamo lo spiazzamento dovuto ai gravi effetti della pandemia e i ministri con il decreto Cura Italia, hanno commesso una marea di errori, soprattutto in modo sostanziale ben tre che non aiutano la nostra categoria”.

In che cosa consistono secondo voi questi “tre errori sostanziali”?Hanno considerato solo lavoratori stagionali quelli del settore turismo e delle cure termali, omettendo la maggior parte delle altre categorie (Commercio, Aereoportuali, NCC, Addetti alle Pulizie, ecc.). Riguardo i lavoratori stagionali del turismo e delle cure termali, hanno creato una confusione enorme, tra codici ateco, codici uniemens e tipologia di contratto (escludendo i lavoratori a tempo determinato e a tempo indeterminato con scadenza stagionale). Infine la cifra di 600 euro, non del tutto sufficiente in alcuni casi (famiglie numerose per lo più), ma non solo, allo stato attuale il bonus è stato percepito solo dalla metà degli aventi diritto”.

Voi pur consapevoli del momento particolare, chiedete una maggior tutela per tutto il comportato del turismo? “Noi non chiediamo assistenzialismo da fannulloni, come siamo stati apostrofati spesso, poiché' siamo abituati a lavorare anche tanto (e spesso non al giusto compenso), ma sappiamo pure che questo sarà un anno assai arduo in cui non tutti riusciranno a tornare alle loro mansioni lavorative, chiediamo quindi solo le giuste tutele, per poter dare da mangiare alle nostre famiglie prima, e poter ripartire a lavorare subito dopo”




Fonte: di "M. Muscolino"
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