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Secondo l´Istat: il 40 % degli italiani in un anno ha letto almeno un libro: Sicilia e Calabria maglia nera.

30-12-2017 19:19 - Cultura
Il lettore, questo sconosciuto. L´essere mitologico, la chimera che tutti vogliono catturare. Quello che viene avvistato qua e là, attirato con grasse prede nei festival e le feste del libro in tutta Italia, adulato e coccolato da un´intera industria editoriale. Eppure, è sempre più raro. Lo dice l´Istat, che ha pubblicato la sua indagine su produzione e lettura dei libri in Italia relativa al 2016: i lettori (che sono coloro che dichiarano di aver letto almeno un libro in 12 mesi per motivi non strettamente scolastici o professionali) sono scesi al 40,5% (circa 23 milioni di persone) nel 2016 (erano 42% nel 2015). Come era ben noto, le donne, già da piccolissime, dai 6 anni di età, sono più propense alla lettura degli uomini: il 47,1%, contro il 33,5% dei uomini. A leggere di più sono i giovani tra gli 11 e i 14 anni (51,1%) rispetto a tutte le altre classi di età.

Drammatiche, poi, le differenze territoriali: la lettura risulta più diffusa nelle regioni del Nord, dove dichiara di aver letto almeno un libro in 12 mesi il 48% delle persone (in media, ma in testa c´è la provincia autonoma di Trento con un 54,8%), mentre al Sud scendiamo al 27,5%, con gli ultimi due posti occupati da Sicilia (25,8%) e Calabria (25,1%).

Sul fronte editoria, il settore come è noto è composto prevalentemente da operatori di piccole dimensioni. Gli editori che pubblicano non più di 50 titoli all´anno sono infatti nel 2016 oltre l´86%: di questi oltre la metà (54,8%) sono piccoli editori, i quali pubblicano non più di 10 titoli all´anno mentre quasi un terzo (31,6%) sono editori di media dimensione (da 11 a 50 opere). Oltre la metà dei piccoli editori ha una linea di produzione monotematica.

I grandi editori, pur rappresentando solo il 13,6% degli operatori attivi nel settore coprono più di tre quarti (76,1%) della produzione in termini di titoli e quasi l´86% della tiratura, un´offerta quasi 14 volte superiore a quella dei piccoli editori per titoli proposti e 31 volte maggiore in termini di copie stampate.

Nell´opinione degli editori, si legge nel report, i principali fattori che determinano la modesta propensione alla lettura in Italia sono il basso livello culturale della popolazione (39,7% delle risposte) e la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura (37,7%). Riguardo la produzione, oltre il 50% degli editori attivi nel 2016 ha sede nel Nord del Paese; la città di Milano da sola ospita più di un quarto dei grandi marchi.

C´è un lieve segnale di ripresa nella produzione: i titoli pubblicati aumentano del 3,7% rispetto all´anno precedente; persiste invece la tendenza alla riduzione delle tirature (-7,1%). L´editoria per ragazzi è in crescita rispetto al 2015: +4,5% i titoli e +6,6% le tirature. Come genere, il primato spetta alla narrativa: quasi l´85% dell´offerta è rappresentata da titoli della categoria «varia adulti». Le librerie indipendenti e gli store online sono considerati dagli editori i canali di distribuzione su cui puntare per accrescere la domanda e il pubblico dei lettori. Intanto continua a crescere il mercato digitale: più di un libro su tre (circa 22 mila titoli) è ormai disponibile anche in formato e-book, quota che sale al 53,3% per i libri scolastici. Resistono inoltre – come di consueto, costituendo una sorta di "zoccolo duro" – i lettori cosiddetti "forti" (almeno 12 libri letti in un anno), quota 14,1%, mentre resta costante da almeno 20 anni il dato per cui 1 famiglia su 10 non ha in casa nemmeno un libro.

È inoltre evidente il legame tra l´abitudine alla lettura e altre forme di partecipazione culturale: il 68,9% di chi legge si è recato di più al cinema rispetto al 41,7% dei non lettori, così come il 34,7% dei lettori ha visto almeno uno spettacolo teatrale nell´anno rispetto al 10,2% di coloro che non leggono, così come la frequentazione di musei o mostre che è praticata dal 54,1% del primo gruppo rispetto al 15,8% del secondo. Così come l´effetto familiarità è importante nell´abitudine alla lettura: legge libri il 66,9% dei ragazzi tra i 6 e 18 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 30,8% di figli di genitori che non leggono.

Se nel complesso, in Italia, la pratica della lettura è ancora molto modesta e in molte case i libri sono del tutto assenti, negli ultimi anni si sta lentamente diffondendo il consumo di prodotti editoriali digitali. Nel 2016, circa 4,2 milioni di persone hanno letto e-book (7,3% della popolazione di 6 anni e più). Se si aggiungono anche coloro che hanno scaricato libri on-line il numero sale a 6,3 milioni ossia l´11,1% della popolazione di 6 anni e più, in decisa crescita rispetto all´8,2% del 2015.


Fonte: di "Giorgia L. Borgese".
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