
Cancro al colon, studiosi siciliani scoprono le cellule che creano le metastasi.
08-03-2014 13:39 - Sanità
Studiosi siciliani mettono la firma su una ricerca che potrebbe cambiare la storia della lotta al cancro. Sono state individuate le cellule che producono la metastasi del tumore del colon ed entro il 2014 partirà il «clinical trial» della cura sui pazienti oncologici.
Il tumore del colon colpisce moltissime persone, i dati in Sicilia parlano dell´ 11,4% degli uomini e del13,8% delle donne, e, se non è diagnosticato precocemente, può produrre metastasi aggressive. I ricercatori italiani hanno fatto un passo avanti fondamentale: Giorgio Stassi e la sua giovanissima équipe dell´ Università degli Studi di Palermo, in collaborazione con Ruggero De Maria, catanese, dell´ Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma, hanno capito come si formano le metastasi di questo tumore, identificando le cellule in grado di dar loro origine, i meccanismi che regolano il processo e la loro sopravvivenza.
La scoperta, pubblicata sulla rivista «Cell Stem Cell», è stata possibile grazie al sostegno di un programma di ricerca Airc finanziato con i contributi 5 per mille. Allo studio ha preso parte anche l´ Istituto superiore di sanità, insieme ai ricercatori Gaspare Gulotta e Francesco Dieli dell´ Università di Palermo. Le cellule staminali tumorali sono una rara sottopopolazione della massa di cellule del tumore. Si tratta di cellule immortali, capaci di autorigenerarsi e dare vita a un infinito numero di cellule figlie che alimentano il tumore.
Fra tumore e metastasi ci sono delle differenze. Per esempio, il recettore CD44v6 è espresso poco nei tumori primitivi, mentre la sua espressione aumenta notevolmente nelle metastasi. Questo ha spinto gli scienziati a guardare come questo recettore si comporta nelle cellule staminali tumorali, ecosì hanno scoperto che tutte queste cellule esprimono in superficie il recettore CD44v6. Esso si comporta come un interruttore: quando è per così dire «acceso», le cellule tumorali migrano e formano le metastasi.
«La scoperta è avvenuta dopo aver notato che l´ espressione di CD44v6 era bassissima nei tumori primitivi, e aumentava notevolmente nelle metastasi» afferma Giorgio Stassi. «Questa scopertaspiega Ruggero De Maria- ci permetterà di trovare nuove strategie per distruggere queste cellule e impedire in tal modo che il tumore raggiunga altre zone del corpo».
Fonte: Alessandra Turrisi - Giornale di Sicilia