«Il reparto di Ginecologia e Maternità è centro d´eccellenza»è la risposta del Primario Caudullo.

24-04-2015 20:22 -

In seguito al racconto ´pubblico´ di una mamma che ha partorito il proprio figlio sperimentando poca empatia presso la struttura sanitaria locale, l´Ospedale di Taormina, abbiamo incontrato il Primario del Reparto di Ginecologia e Maternità, Prof. Sebastiano Caudullo per avere risposte in merito.

L´incontro con il Primario dott. Caudullo e la sua equipe sanitaria è stato cordiale e ´illuminante´ sotto il piano puramente scientifico, poiché ci hanno delucidato, in breve, le procedure mediche che il ´qualificato´ personale sanitario mette in pratica ad ogni evento di ´parto naturale´ rispettando sì la tempistica della nascita, salvaguardando la salute della madre e del piccolo, (in quei frangenti un unico corpo), osservando protocolli medici ben precisi per assicurare un parto dal lieto fine.
Il ´parto spontaneo´ ha tempistiche proprie, da rispettare (così come è stato fatto per milioni di anni nella storia dell´evoluzione umana) poiché applica l´emissione di un ´boom´ di ormoni, da molti definiti come ´ormoni dell´amore´, che fluiscono durante le fasi del travaglio prima e del parto dopo, atti a svolgere il compito che è proprio: assicurare la nascita di una vita.

Se prima tale evento si svolgeva all´interno dell´intimità familiare, con il confort più psicologico che casalingo della partoriente, negli ultimi decenni si è verificato una progressiva medicalizzazione dell´ ´evento´ modificando di non poco l´insita naturalezza dello stesso.

E´ altresì vero che il partorire non è sempre una realtà che registra lieti finali, poiché molteplici sono le variabili o le difficoltà che si riscontrano durante le fasi di una nascita.
E l´intervento immediato e specializzato del medico aiuta proprio in questo:intervenire per salvaguardare la salute della madre e del nascituro, con le tecniche e gli strumenti che, nel corso dei secoli, la medicina ha imparato ad utilizzare per tutelare la salute e il buon esito di una gravidanza.

Oggi il partorire è un insieme di insegnamenti inconsci e istintivi; dell´uso della tecnologia, delle pratiche mediche; dell´utilizzo di farmaci per la stimolazione e l´agevolazione del parto e, nel caso, l´intervento medico o chirurgico per salvaguardare la nascita stessa.

E´ altresì vero che nel nostro Paese, negli ultimi decenni, si è registrato un aumento di ´ospedalizzazione´ con il ricorso ai cesarei, considerati sempre più ´preventivi´ e non ´di urgenza´ in caso di gravi complicanze durante le fasi del travaglio ed è in questa ottica che il Ministero della Salute ha attenzionato l´incidenza dei tagli cesarei e si è introdotto nel D.M. 2001 che costituisce il "Sistema di garanzie per il monitoraggio dell´assistenza sanitaria" fissando un parametro di riferimento pari al 15-20% tenendo conto anche delle esperienze internazionali e dei livelli europei.

"Da chirurgo sono contrario al taglio cesareo - ha dichiarato il Primario Caudullo - anche se da una parte può sembrare un compito facilitato per un dottore far partorire così, indolore per una partoriente e poco stressante per il feto, ma è vero sì che nel rispetto della vita e per la sicurezza stessa del bambino, il parto deve essere il più naturale possibile e sono un promotore di quest´ultimo."

"Molti ignorano che il nascituro deve nascere ´stressato´ - aggiunge il Prof. Caudullo - che non vuol dire affaticato, stanco, bensì stimolato da quello che l´atto della nascita spontanea pratica da millenni, il deflusso di ormoni sani e necessari per la salute psicofisica del bambino e della madre stessa."

"E´ vero anche che a noi medici vien detto di ridurre l´incidenza dei ´tagli cesare´ al 20% nel rispetto dei livelli europei e la richiesta non è solo da parte della Regione, per una questione meramente economica, ma anche da parte delle ostetriche per il rispetto pieno del parto naturale."

"Come reparto noi ci attestiamo intorno al 21% per cento, stiamo riducendo l´incidenza, anche se non abbiamo in tal senso raggiunto l´ ´optimum´- ha affermato il Primario di Ginecologia e Maternità - ma la nostra esperienza, la qualifica e la serietà della nostra equipe sanitaria, attestata dalla stima di molte donne che scelgono la nostra struttura sanitaria per dare alla luce il proprio figlio, sta notevolmente abbassando tale soglia e ci sta portando ad essere un reparto sempre più di eccellenza. Un reparto già di per sé eccellente se consideriamo che siamo centro ´feticardiopatici´ per il meridione."

L´incontro si è sviluppato con la visita del reparto, arrivando alle sale travaglio-parto, comunicanti tra loro da porta automatica, poste in fondo al corridoio dove son presenti le camere delle degenti e una sala post parto, dove generalmente vengono portate le ´neo mamme´ dopo il lieto evento per ritrovare serenità e intimità con la presenza dei familiari, qualora richiesto.

La figura paterna è ben accolta, secondo le dichiarazioni dell´equipe sanitaria, qualora ne sia fatta richiesta al momento del parto e reso accessibile da un cartello per i ´neo papà´, posto all´ingresso del reparto, che riporta l´orario di ingresso oltre quello di visita, rispettando così sia la nuova genitorialità sia la corretta discrezione delle degenti presenti in reparto.

Le procedure mediche, durante il travaglio e il parto, seguono il "protocollo sanitario ben preciso nel totale rispetto della tempistica" del "parto spontaneo", "il quale è monitorato affinché si sia preparati all´eventualità di complicazioni durante il decorso naturale della nascita", come ci ha assicurato il Primario stesso durante la visita in reparto.
"Solo in quei casi il medico può agevolare e favorire il parto con l´uso di tecniche o di farmaci per la stimolazione fino a ricorrere all´intervento chirurgico qualora si presenti sofferenza neonatale."

Dopo aver preso visione della locazione delle sale e degli ´strumenti monouso´ che vengono impiegati in sala parto dopo l´´espulsione´ fetale e per la medicazione della donna siamo tornati al motivo dell´incontro con il Primario Sebastiano Caudullo inerenti ai fatti della notte del 1 ottobre 2014 raccontati dalla testimonianza scritta della sig.ra Sanchez. Il Prof. Caudullo si dice "profondamente colpito da quanto ha letto e qualora vi sia stato da parte di qualcuno una mancanza di empatia verso la partoriente, sarà suo compito scusarsi per l´accaduto ed è per questo che ha avviato una indagine conoscitiva per quella data finché sia fatta luce. Ma per quanto riguarda l´osservanza del protocollo e le procedure sanitarie si dice certo che la sua equipe, altamente specializzata e rispettosa dei bisogni dei pazienti, sia stata rispettata, così come è riportato nei registri medici".

"Durante la lettura del racconto che fa la mamma - ha dichiarato il Primario Caudullo - ho potuto riscontrare delle inesattezze, proprio perché conosco il valore del lavoro del mio personale sanitario e quanto è riportato sui registri. Per questa ragione, per tutelare l´immagine del lavoro svolto in questo reparto e per l´eccellenza maturata in questi anni, anche noi abbiamo dato mandato legale." "Mi rattrista sinceramente che quanto occorso non mi sia stato riferito prima, anche per voce della sig.ra Sanchez, ma mi sia arrivata notizia solo dopo tutti questi mesi e per lettura su pagina social - ha poi continuato il Prof. Caudullo - finanche perché nostro compito è quello di far sentire come a casa le nostre degenti e interveniamo, nei parti spontanei, qualora si presentino casi di difficoltà o di sofferenza per il nascituro o la madre. Notevoli sono le attestazioni di stima che riceviamo e che si possono anche vedere lungo le pareti del reparto, da parte di molte donne che hanno liberamente scelto di partorire nella nostra struttura preferendola a quelle di provincie o regione di residenza, dimostrando così la qualità e il servizio del mio personale sanitario è alto e specializzato, un riconoscimento di stima e solidarietà che va oltre la provincia messinese."


Fonte: Rosa Anna Salsa