Rifiuti, Sicilia maglia nera «scongiurare un´emergenza»

20-02-2015 23:34 -

In Sicilia la discarica impera e i rifiuti restano una emergenza grave; quasi tutti gli impianti per la gestione non rispettano la normativa comunitaria né quella nazionale. Passi avanti, invece, nella Terra dei Fuochi, in Campania, nonostante i ritardi nell´applicazione del decreto: anche se c´è molta strada da fare, al più tardi entro metà marzo ci saranno le linee guida sugli interventi di prevenzione del danno ambientale e dell´illecito ambientale. Il ministro dell´Ambiente Gian Luca Galletti, chiamato in audizione dalla Commissione Ambiente della Camera, fa un focus sulla gestione dei rifiuti, in particolare in Campania e Sicilia, e sullo stato delle procedure di infrazione Ue.

Intanto, è allarme per i rifiuti speciali: le associazioni degli operatori del settore dicono che «c´è il rischio di blocco totale in tutta Italia con l´entrata in vigore della norma che - in contrasto con i criteri europei che si dovranno applicare anche in Italia fra poco più di tre mesi - trasforma di fatto in "pericolosi" la gran parte dei rifiuti speciali che pericolosi in realtà non sono». Occorre intervenire subito perché i pochi impianti autorizzati a trattare i rifiuti pericolosi saranno saturi nel giro di qualche settimana. Quindi chiedono al ministro di intervenire con una circolare esplicativa o un atto amministrativo.

Tornando alla gestione dei rifiuti, la Sicilia è il punto dolente: mancano impianti e soprattutto politiche di prevenzione di produzione dei rifiuti e di sistemi di raccolta differenziata efficienti. La causa, spiega il ministro, sono «problemi legati alla situazione autorizzativa, gestionale e funzionale degli impianti». Per «scongiurare una emergenza» sia ambientale sia sanitaria occorre subito adeguare il sistema impiantistico regionale alle norme Ue e nazionali: la raccolta differenziata nel 2013 si è assestata al 13,4% e circa il 91% dei rifiuti urbani viene smaltito senza trattamento in discarica.

Per evitare una procedura d´infrazione da parte di Bruxelles, il ministero sta lavorando con la Regione Sicilia per rispondere in modo completo alle richieste della Commissione.
Ancora lungo il percorso per arrivare all´obiettivo di «una nuova Campania Felix» ha detto Galletti che ha sollecitato l´urgente approvazione da parte del Parlamento della normativa sugli eco-reati: «in Campania le ecomafie negli ultimi decenni sono cresciute ed hanno fatto i loro affari criminali».

Infine, «grande lo sforzo per superare le infrazioni comunitarie ed evitare che l´Italia paghi multe salate per ritardi del passato». Da febbraio a dicembre 2014, ha ricordato Galletti, sono state archiviate 9 procedure d´infrazione su 25. Delle 16 pendenti, 12 riguardano le amministrazioni regionali.

Sulla gestione dei rifiuti, il ministro ha spiegato che lo smaltimento in discarica è ancora una forma molto diffusa, visto che interessa il 37% dei rifiuti urbani. Ma dove c´è un ciclo integrato di rifiuti grazie a un parco impiantistico sviluppato, viene ridotta significativamente. Nel 2013, in base ai dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), lo smaltimento in discarica, pari a 10,9 milioni di tonnellate di rifiuti, è diminuito rispetto al 2012 di quasi 800 mila tonnellate attribuibili essenzialmente al calo della produzione dei rifiuti urbani registrata nello stesso periodo e al contemporaneo incremento della raccolta differenziata che ha raggiunto a livello nazionale la percentuale del 42,3%.

Maglia nera alla Sicilia per l´uso delle discariche dove finisce il 93% del totale dei rifiuti; poco meglio Calabria (71%), Campania e il Lazio che, «fanno ricorso massiccio a impianti di trattamento localizzati in altre Regioni o all´estero». Virtuose per la raccolta differenziata sono soprattutto Veneto e Trentino Alto Adige che raggiungono quota 64,6%.



Fonte: di "Stefania Di Giacomo"