Uno sguardo alla famiglia del Comprensorio Jonico Messinese: ai Centri di Ascolto oggi si rivolgo disoccupati e nuclei di giovani.

04-11-2014 19:57 -

Uno sguardo attento alla realtà di oggi nel comprensorio jonico mette in evidenza come sia mutata negli anni la tipologia delle situazioni problematiche. Infatti gli ultimi dati del rapporto Caritas nazionale ci aiutano a leggere il nostro territorio e si può notare che prima ai Centri di Ascolto, sportelli di servizio alle famiglie bisognose, si rivolgevano gli anziani, le famiglie molto numerose o con disoccupati, oggi sono nuclei di giovani, famiglie con uno o due figli, famiglie con il capo-famiglia che lavora e tanti stranieri, in prevalenza rumeni e marocchini pure con famiglia.

Inoltre sempre dallo stesso rapporto Caritas si rileva che al Sud le famiglie in povertà assoluta sono al 12/6% e nel nostro territorio la percentuale aumenta sensibilmente per mancanza di lavoro e di adeguata assistenza generalizzata. Un altro aspetto problematico si nota con l´aumento delle famiglie separate e la prassi delle convivenze che minacciano dall´interno la stabilità familiare, provocando ulteriori difficoltà sul piano delle relazioni e dell´educazione con conseguenti risvolti sociali ed economici. Infine c´è pure da constare che, nella zona jonica tantissimi giovani contribuiscono piuttosto precocemente allo smembramento familiare ed all´impoverimento del tessuto sociale perché presto si allontanano dalla famiglia per motivi di studio o di lavoro e viene meno la forza e la vivacità giovanile che può garantire con le proprie energie il rinnovamento e lo sviluppo di un territorio.

Nonostante questo quadro sconfortante e piuttosto deprimente possiamo ammettere che esiste un diffuso desiderio di famiglia e si percepisce la bellezza dell´essere famiglia ancora oggi, attraverso l´esperienza del passato ma anche con la formazione di nuove coppie, che sono impegnate a costruirsi un futuro nella propria terra di origine pur tra tante difficoltà. A questo punto riteniamo che la famiglia nel Comprensorio Jonico è sempre una grande realtà, semplice e ricca nello stesso tempo, e resta una risorsa fondamentale per la società, il riferimento di base per orientare positivamente le nuove generazioni e sostenere i bisogni crescenti del territorio, dove la solitudine, la precarietà lavorativa e l´individualismo esasperato procurano danni notevoli sul piano personale e relazionale.

Certamente occorre un´attenzione particolare da parte delle istituzioni governative in primis, ma anche educative, associative e religiose per valorizzare il bene proprio della famiglia e venire incontro alle necessità emergenti con i rimedi opportuni, l´accoglienza e l´accompagnamento. E´ piuttosto evidente che la disgregazione familiare nuoce fortemente a tutta la comunità civile e diventa un pericolo per la crescita dei bambini, un impedimento per l´utilizzo proficuo del patrimonio pur decoroso, una insidia per la solidarietà sociale e la solidità di un paese o di un territorio.

Si tratta di dare il giusto valore alla famiglia riconoscendo che nell´unione coniugale l´uomo e la donna insieme, fatti ad immagine di Dio grazie all´amore ed all´alleanza, realizzano la vocazione all´amore nel segno della reciprocità e della comunione di vita piena e definitiva. Partendo proprio da qui è possibile innestare dentro il circuito sociale principi di mitezza, di ascolto e di dialogo, passando dalla durezza di cuore e dall´intolleranza al << prendersi cura >> di chi ci sta accanto, specialmente dei più piccoli, dei più deboli, dei disagiati.

In pratica si diventa realmente prossimo in famiglia e di riflesso al lavoro, in parrocchia, nelle strutture pubbliche dove ciascuno si possa sentire più disponibile ad agire con pazienza, benevolenza, empatia e simpatia, risolvendo problemi ed evitando ombre d´invidia e di gelosia e voglia di riscuotere approvazioni. Sicuramente questa modalità costituisce un passo concreto ed originale per affrontare le situazioni critiche della famiglia oggi, senza attendere le "classiche" soluzioni dall´alto, ma soprattutto renderà un beneficio salutare a tutto l´ambiente comunitario e costituirà un impulso essenziale per recuperare la dignità di essere umano e di cittadinanza attiva e protagonista.

Santo Trimarchi