Messina - Donna picchiata dal marito, ha il coraggio di denuciarlo, adesso è in "protezione" insieme alla bimba di 18 mesi.

06-04-2020 17:10 -

Messina - Forse l’esperienza di Lorena Quaranta, la 27enne strangolata nella propria abitazione dal proprio compagno, la settimana scorsa, ha probabilmente aperto gli occhi ad altre donne, che coraggiosamente escono dal proprio limbo domestico è trovano la forza di denunciare l’altra dolce metà per maltrattamenti.

Sarà colpa del coronavirus, la quarantena forzata, non sono sicuro che questa sia la motivazione che induce un marito, un fidanzato, di un convivente nel nostro caso di ieri sera dell’ennesimo maltrattamento ai danni di una donna, madre di una bambina di 18 mesi.

Chi sa quante altre volte la “donna” è stata costretta a subire la violenza del convivente, è rimasta chiusa nel suo silenzio, nel silenzio dei muri della sua abitazione, questa volta, forse dopo quello che è successo a Furci Siculo, subito dopo aver subito violenza, ha avuto il coraggio di ribellarsi ai soprusi del convivente, lo ha fatto per lei, ma anche per la sua “bambina”, si è presentata sabato scorso intorno alle 21.00, presso la Stazione dei Carabinieri di Giostra (Messina), ha denunciato l’accaduto.

A riceverla il maresciallo Luciano Sgambati insieme agli agenti femminili, prontamente sono scattate le procedure di tutela nei confronti della “coraggiosa” donna e della sua bambina appena di 18 mesi, è scattata la tutela presso il “Cirs”, Centro Italiano di reinserimento sociale che nella Città dello Stretto è guidato dal Presidente Maria Celeste Celi, si tratta di un’associazione che offre accoglienza e riparo alle donne vittime di violenza ed i loro bambini.

Dopo l’esposto, si è messa in moto la rete del Cirs su richiesta dei servizi sociali del Comune di Messina, mettendo in protezione in una struttura segreta la donna e la sua bimba di 18 mesi.

“In questo momento di divieto a uscire di casa restare a casa non è una sollecitazione rassicurante per tutti. Quello che è un atto di responsabilità – si legge in una nota del Cirs – diventa una trappola mortale per le donne costrette a vivere con un partner violento. Chiedere aiuto diventa pertanto più difficile. Ma queste donne sono in pericolo e non possiamo lasciare che accada il peggio. A tutte le donne in pericolo o che si sentono in pericolo diciamo che possiamo aiutarle in assoluta sicurezza per loro e i loro figli, invitiamo tutte le donne vittime di violenza a rivolgersi alle forze dell’ordine o a chiamare il numero 346 879 6089".



Fonte: di "M.M"