L´allarme di un impresa sulla nuova imposta comunale «Fisco, con la Tari aumenti fino al 600%»

11-02-2014 22:13 -

Aumenti fino al 600% ed esborsi che possono arrivare a 30mila euro per un attività commerciale svolta in appena 120 metri quadrati. È uno dei casi più clamorosi a cui vanno incontro nel 2014 i commercianti italiani con l´arrivo della nuova «Tari», la quali, rispetto all´ormai vecchia Tares, porterà a incrementi medi del 300% del tributo sui rifiuti".
"Gli effetti devastanti" del passaggio alla Tari (la componente rifiuti della nuova Iuc, ossia l´imposta unica comunale) sono stati calcolati da Unimpresa, che ha effettuato monitoraggi e simulazioni tra le imprese associate attraverso la sua rete di 900 Centri di assistenza fiscale sparsi su tutto il territorio nazionale.
L´incremento del versamento più robusto sarà a carico di negozi di ortofrutta, pescherie, attività di vendita di fiori e piante che subiranno un aumento del 600%; un rincaro del 500% è previsto per le discoteche, mentre i titolari du ristoranti e pizzerie vedranno salire i versamenti del 450%.
Le richieste di pagamento potrebbero arrivare a 20-30 mila euro l´anno per un´attività svolta in locali con superficie di appena 120 metri quadrati.
"Per i commercianti, e non solo, - commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi - il 2014 potrebbe rappresentare l´annus horribilis fiscale. I negozianti sono vicini al collasso e la mazzata tributaria in arrivo potrebbe essere il colpo di grazia".
"La nuova Iuc varata dal governo - continua Longobardi - è una presa in giro: non solo non si tratta di un balzello unico, ma la Tasi e la Tari saranno più care di Imu e Tares. Con la conseguenza di andare a gravare sulle piccole attività commerciali già stremate dalla crisi e dalla recessione".
"Ma è chiaro - conclude il n. 1 di Unimpresa - che il Governo deve in qualche modo intervenire e studiare, anche nell´ambito del tavolo di confronto con l´Anci, un intervento per aiutare il commercio