S.Teresa di Riva: Gli "Amici" di Onofrio Zappalà presentano il libro "Quindici su quaranta dalla strage di Bologna".

19-01-2020 08:00 -


Giornata intensa e particolarmente emozionante quella di mercoledì 15 gennaio. Per tanti una giornata comune, ma non per “gli amici” di Onofrio Zappalà, ragazzi di ieri che da quindici anni si sono associati nel tentativo di mantenere vivo e presente il ricordo del proprio compagno di scuola, così come di giovanili confidenze, giochi e sogni, tragicamente scomparso il 2 agosto 1980 nella strage di Bologna, dove persero la vita altre 84 persone e centinaia furono i feriti. Un attentato terroristico vile e ancora oggi impunito. Se si conoscono i nomi degli esecutori dell'atto, non si può dire lo stesso con certezza dei mandanti. La “storia” si sta ancora scrivendo!

L'Associazione “Amici di Onofrio Zappalà” in poco più di un decennio ha profuso impegno nel far memoria, divenendo “custodi nel tempo” della sua breve esistenza. Il ricordo è più vivo che mai, oltre che presente, soprattutto tra i più giovani, i millenians.

Sì, perché Onofrio Zappalà, grazie all'opera instancabile (tra le scuole e le piazze) dei suoi “amici” oggi è conosciuto, apprezzato, stimato, è “uno di noi” tra noi. Onofrio rappresenta, suo malgrado, la vittima innocente di efferati attentati, siano di volontà stragista o di mafia poco importa, che per effetti collaterali voluti sono coinvolti senza un perché.

Personalmente non ho avuto modo di conoscere Onofrio, e come me tanti altri, eppure nella sua persona, nel suo ricordo, mi sono imbattuta esattamente quindici anni fa quando mi stabilì a S. Teresa di Riva. L'Associazione “Amici di Onofrio Zappalà” muoveva i suoi primi passi, mossa dal desiderio di mantenere vivo il ricordo, di continuare a dare voce e peso a quanto era successo venticinque anni prima, dandosi delle risposte nel segno della legalità.

Oggi, nel 40° anniversario della strage di Bologna, gli “amici” hanno pubblicato un libro che ripercorre tutta la loro attività che si è svolta nel segno e nel perseguimento della legalità. In quindici anni si sono moltiplicati gli incontri con uomini e donne delle istituzioni che lottano contro il crimine garantendo la libertà nel Paese e con i parenti delle vittime.

Il libro “Dalla strage di Bologna Quindici su quaranta” edito da Armando Siciliano, si pregia della prefazione di Nando Dalla Chiesa, è stato presentato mercoledì sia a Palermo, presso la Sala Mattarella del Palazzo dei Normanni, e sia a S. Teresa di Riva , presso Palazzo della Cultura alla presenza delle autorità politiche e sociali.

A S. Teresa di Riva hanno presenziato gli “amiciAntonio D'Arrigo e Natale Caminiti; Maria Zappalà, sorella di Onofrio; l'editore Armando Siciliano; la poetessa Leila Falà dell'associazione “Cantiere 2 agosto, 85 storie per 85 palcoscenici”; Paolo Bolognesi, politico e scrittore italiano, presidente dell'associazione “tra i familiari delle vittime del 2 agosto 1980”; Roberto Scardova ex giornalista Rai3; Pina Abate che ha curato la lettura di brani scelti.
Al Sindaco e On.le Danilo Lo Giudice sono spettati i saluti istituzionali, ai quali sono giunti anche quelli dell'Assessore Trischitta di S. Alessio Siculo.

Alla presentazione del libro all'ARS hanno preso parte anche l'On. Claudio Fava, presidente della Commissione Regionale Antimafia.

Si parla della strage - ha dichiarato Natale Caminiti - dell'orrore che generò in tutto il Paese, dei suoi sviluppi giudiziari alla ricerca di una verità che a tutt'oggi è emersa solo in parte, possiamo dire sulla scia di come questo stesso Paese ci abituerà negli anni a seguire, ogni qualvolta si parlerà di terrorismo sia esso politico o mafioso. Si parla di noi; delle nostre personali reazioni, del nostro essere coinvolti ma a volte anche immaturi a prendere delle precise posizioni sino alla nascita dell'Associazione che finalmente fa sua la volontà di tenere viva quella memoria e non solo ma affiancarla a quanto di dolorosamente terrificante accade in quegli anni dal 1969 al 1994”.

La presentazione del libro è preceduta pochi giorni prima (9 gennaio), dalla sentenza del processo per la strage alla stazione, che ha visto l'ergastolo per l'ex Nar Gilberto Cavallini, condannato dalla corte d'assise come responsabile dell'attentato insieme a Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini e dalla consegna degli Attestati di Merito della Meter & Miles per l'impegno etico e civile nella società 2020 presso Sala Laudamo del Teatro di Messina del 6 gennaio.







Fonte: Rosa Anna Salsa