Roccafiorita: nasce il Museo della Madonna dell´Aiuto. Sinergia tra Comune, Parrocchia e Archeoclub.

17-08-2018 18:14 -

Sabato 18 agosto, alle ore 19:00, nei locali comunali di Piazza Autonomia, verrà inaugurato il Museo della Madonna dell´Aiuto di Roccafiorita.

Un progetto museale dell´arch. Ketty Tamà, realizzato in poche settimane grazie alla collaborazione tra amministrazione comunale di Roccafiorita (guidata da Concetto Orlando), parrocchia SS. Immacolata di Roccafiorita (retta da don Paolino Malambo) e Archeoclub Area Ionica Messina (presieduta da Filippo Brianni) e soprattutto grazie alla collaborazione dei "fioritani" che hanno messo a disposizione del museo materiale fotografico, documenti e oggetti riguardanti la storia, il culto e l´impatto socio-culturale della Madonna dell´Aiuto a Roccafiorita.
Tutto è stato realizzato gratuitamente ed i pannelli esplicativi sono stati offerti da una famiglia di emigranti "fioritani" in Usa.

Il museo nasce in occasione del 75mo anniversario della festa, iniziata dopo che la statua, realizzata da Roma, venne benedetta dal papa e portata "sopra una portantina" attraverso la valle del Ghiodaro con una memorabile sosta a Gallodoro.

La Madonna dell´Aiuto di Roccafiorita è un frutto di pace germogliato in mezzo ai bombardamenti della II guerra mondiale, quando il sergente maggiore Carmelo Occhino ne invocò e ottenne l´aiuto e, tornato in paese, concordò con gli altri reduci la realizzazione del santuario.

Il museo ne riporta la storia, così come l´ha ricostruita il cappuccino Isidoro Musumeci, dal momento dell´acquisto di una statuetta della Madonna della Catena nel 1923 alla fiera presso l´abbazia di S. Pietro da parte dei "piccoli" cugini Occhino, alla realizzazione dell´immenso progetto, in piena dopoguerra, del santuario in cima al monte Kalfa, frutto del lavoro gratuito di uomini e donne, di alcune rimesse dall´estero e persino di aiuti da parte della Camera dei Deputati (presieduta al tempo da Gaetano Martino) oltre che del Luogotenente del Re, "nonostante i tempi tristi".

La corrispondenza istituzionale, le immagini di quell´impresa, alcuni oggetti del culto fanno parte della ricostruzione museale che "vuole essere un punto di partenza: questo museo non vuole fermarsi al racconto della storia della Madonna dell´Aiuto ma punta ad essere una struttura vivente, una sorta di compagno di viaggio, che continuerà ad arricchirsi col contributo del paese e vivrà con esso, secondo un´idea museale prestabilita", dice Ketty Tamà, socia Archeoclub e "motore" dell´iniziativa.

Il museo si connette al territorio attraverso dei Qr code contenuti nei pannelli esplicativi e mira a diventare luogo ludico-didattico per i bambini che possono interagirvi colorando disegni offerti dal museo.

"Un luogo dove memoria, vita presente e speranza troveranno modo di convivere insieme", dice Filippo Brianni.
"Un grazie – aggiunge Brianni a tutti coloro che hanno permesso di realizzare in pochissimo tempo quest´opera che deve inserirsi in un´ottica di studio e valorizzazione dei culti Mariani (Provvidenza ad Antillo, Preci a Limina, Catena a Mongiuffi, Assunta a Gallodoro, del Carmelo a S. Teresa) in grado di dirci tanto sull´arte, la storia e la cultura, non solo religiosa, del nostro comprensorio".



Fonte: Redazione