Messina: in sciopero sotto la Prefettura anche gli addetti messinesi della distribuzione per il rinnovo contrattuale.

22-12-2017 17:11 -

Si è tenuto anche a Messina, sotto la sede della Prefettura, il presidio organizzato nell´ambito della della giornata di sciopero nazionale dei 350mila addetti della distribuzione.

La protesta, indetta congiuntamente dalle federazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, è finalizzata a sollecitare un avanzamento dei negoziati di rinnovo dei contratti nazionali di lavoro.

«Nel nostro territorio – spiega Salvatore D´Agostino, segretario generale della Fisascat Cisl di Messina – sono presenti realtà importanti come Zara, Limoni e Gardenia, oltre la distribuzione cooperativa come Coop e Ipercoop. Lavoratori in attesa da quattro anni della definizione del primo contratto nazionale di lavoro con una situazione di stallo dei negoziati con l´associazione nazionale di settore Federdistribuzione che dura da quasi un anno».

Per la Fisascat Cisl, recita il comunicato sindacale diffuso sui luoghi di lavoro, "non è con le erogazioni unilaterali che si risolvono i problemi dei lavoratori della grande distribuzione, ma con contratti sottoscritti dalle parti che danno regole comuni e strutturali alla categoria ed al settore, facendosi anche carico di affrontare le sfide che il mercato impone alle aziende".

"Gli atti unilaterali – prosegue la nota sindacale - mortificano il ruolo del lavoro e non riconoscono alcuna dignità al contributo operoso che le lavoratrici ed i lavoratori danno quotidianamente alla propria impresa, spesso con prestazioni ad orari ed in giorni, spesso festivi e domenicali, sottratti alla vita sociale ed agli affetti familiari".

Sono 70mila i lavoratori del sistema distributivo Coop che da quattro anni non possono "contare sui legittimi e sacrosanti aumenti salariali, che, invece, i loro colleghi dipendenti da imprese aderenti a Confcommercio ed a Confesercenti hanno avuto" recita il comunicato sindacale Fisascat Cisl "Appare dunque ingiustificato ed ingiusto che, per una pura visione ideologica del proprio ruolo negoziale - prosegue la nota sindacale - le associazioni nazionali delle imprese cooperative si sottraggano sistematicamente ad un serio confronto di merito per rinnovare un contratto nazionale di lavoro alla categoria" soprattutto per "chi afferma di essere un´impresa diversa dalle altre ed attenta al sociale, neghi proprio alle donne ed agli uomini che quotidianamente operano per consolidare nell´economia e nel Paese un tale modello di impresa il giusto compenso per il lavoro svolto".

«Per la Fisascat Cisl – conclude D´Agostinoè impensabile che il prezzo della crisi degli ultimi anni ricada esclusivamente sui lavoratori per i quali non è più rinviabile il rinnovo dei contratti nazionali che sappiano definire aumenti salariali dignitosi, al passo dei rinnovi già siglati, ma anche rafforzare gli interventi riferiti a welfare integrativo, esperienza consolidata e che si è dimostrata positiva per tutti i settori del terziario privato».


Fonte: Redazione