Uno spettro si aggira per l´Italia: il rancore.

19-12-2017 13:12 -

Nell´ultima settimana i media italiani hanno scoperto che in Italia non si fanno più figli e che andando avanti così, il Paese-Italia è destinato a scomparire. Quindi bisogna trovare subito una soluzione, che poi è quello che la Chiesa da sempre ha raccomandato. Finalmente dopo decenni, lo hanno capito anche lorsignori, soltanto che ancora non si riesce a risalire alle vere cause che hanno condotto a questo disastro. La denatalità diffusa doveva essere la preoccupazione principale della politica, invece finora si è dormito a cuscini morbidi.

A questo proposito c´è un bel intervento di Marco Invernizzi sul sito di Alleanza Cattolica che sintetizza le cause."Oggi, pochi intellettuali e uomini politici credono ancora veramente nella centralità della famiglia - scrive Invernizzi - E così il declino demografico è andato inesorabilmente peggiorando di anno in anno, senza che venissero prese iniziative politiche ed economiche importanti a sostegno della natalità. In questo modo in Italia il tasso di natalità per ogni donna è l´1,27 quando il ricambio generazionale si raggiungerebbe a 2,1. Meglio di noi stanno facendo Paesi ben più laicisti, come la Francia e l´Europa Settentrionale".(M. Invernizzi, Oltre l´inverno demografico, 1.12.17)

Certo la questione non è solo politica, è anche e forse soprattutto culturale. "Bisognerebbe infatti avere il coraggio di mettere in discussione la cultura dominante dal 1968 in poi, - scrive Invernizzi - che ha separato il sesso dalla trasmissione della vita, che concepisce la famiglia come la somma di individui singoli in competizione tra loro e non la capisce come comunione fra persone basata sull´amore oblativo, che disprezzando il principio d´autorità ha distrutto la figura del padre all´interno della famiglia". (Ibidem)

L´altra scoperta dei media, ripresa dal Censis, è che gli italiani sono contrassegnati dal rancore sociale e questo naturalmente per i Media è un segnale negativo. Infatti sui giornali ripiegati sul governo, si scrive che gli italiani, nonostante l´economia ha ripreso, sono "Incavolati neri e offesi, mortificati, incapaci di esprimere apertamente la propria rabbia ma anche di dimenticare e di perdonare, in una parola rancorosi". Pertanto, "Altro che brava gente". Gli italiani, sono "sfiduciati, impoveriti, impauriti, rancorosi" , addirittura sono "la bomba sociale pronta ad esplodere nel cuore di un´Europa". Ma perché gli italiani sono rancorosi? I giornali di regime non lo dicono, non conviene, almeno non mi risulta che c´è stato qualche commento che risalga alle cause del malcontento.

io parere il rancore nasce dalla pesante situazione politica italiana. Da 5 anni ci sono stati imposti governi non eletti da nessuno. C´è un´ondata di sfiducia che non perdona nessuno, Il Secolo d´Italia, del 1 dicembre scorso, fotografa bene la situazione:"´84% degli italiani non ha fiducia nei partiti politici, il 78% nel Governo, il 76% nel Parlamento, il 70% nelle istituzioni locali, Regioni e Comuni. Il 60% è insoddisfatto di come funziona la democrazia nel nostro Paese, il 64% è convinto che la voce del cittadino non conti nulla, il 75% giudica negativamente la fornitura dei servizi pubblici".

I laureati fuggono dall´Italia. Il 50% dei laureati si dice pronto ad essere assunto all´estero."La retribuzione mensile netta di un laureato a un anno dalla laurea, infatti, stima il Censis rielaborando dati Istat, Almalaurea e Unioncamere, si aggira sui 1.124 euro mentre oltre confine l´assegno sale a 1.656 euro. Profonda invece la differenza tra la busta paga di un laureato magistrale che lavori in Italia o all´estero: i 1344 euro corrisposti per una assunzione nei confini nazionali si devono confrontare con i 2.200 euro corrisposti all´estero. Se si parla di ingegneri, poi, la differenza si fa pesante: 1.614 euro contro i 2.619 all´estero".

La difficoltà economiche delle famiglie sono sempre più elevate, i prezzi al consumo aumentano, basta andare in qualsiasi supermercato, mentre gli stipendi sono fermi da 8 anni.

Le famiglie povere. "Sono oltre 1,6 milioni le famiglie che nel 2016 sono in condizioni di povertà assoluta, con un boom del +96,7% rispetto al periodo pre-crisi. Gli individui in povertà assoluta sono 4,7 milioni, con un incremento del 165% rispetto al 2007. Tali dinamiche incrementali hanno coinvolto tutte le aree geografiche, con un´intensità maggiore al Centro (+126%) e al Sud (+100%)".
Inoltre c´è la questione sicurezza. Gli italiani si sentono meno protetti.

Peraltro per avere un quadro delle reali condizioni degli italiani, basta guardare ogni sera il programma di rete 4 (Mediaset), "Dalla vostra parte", condotto da Maurizio Belpietro, direttore de La Verità. Altro che andare a Como e manifestare contro i fascismi, i problemi sono altri, cara sinistra in caduta libera.