Taormina, pecore e cantieri chiusi a 100 giorni dal G7 rischio figuraccia

13-02-2017 17:34 -

A Piano Porto, dove tra 100 giorni dovrebbe atterrare l´elicottero che porterà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a Taormina per IL suo primo G7, le pecore pascolano tranquille. Percorrendo la strada strettissima e totalmente sconnessa che porta in quello che è ancora uno spiazzo di aperta campagna sembra impossibile pensare che a maggio vi possa passare un corteo presidenziale.

Ma è qui che dovrà essere realizzata una delle due elipiste che serviranno a portare su in tutta sicurezza i capi di Stato nella zona rossa. Ma qui di cantieri non si vede neanche l´ombra. C´è ancora da approvare una variante al piano regolatore, da fare la conferenza di servizi e di annuncio in annuncio «siamo già ben oltre il tempo massimo - dice il sindaco Eligio Giardina - IL G7 non è mica solo di Taormina, è di tutto il Paese, è il governo che lo ha voluto qui, ma adesso mi sento come quello a cui è rimasto il cerino acceso m mano».

iL decreto legge con il quale il governo ha stanziato 15 milioni per la realizzazione delle opere necessarie, ha previsto anche (e da qui l´allarme per le temute infiltrazioni mafiose lanciato dal presidente dell´anticorruzione Cantone) procedure in deroga per l´affidamento dei lavori. Nel suo ufficio, il sindaco sconsolato apre le braccia: «Rischio di infiltrazioni mafiose? Cantone ha ragione, certo che c´è, ma perché non ci hanno pensato prima? È da sei mesi che si sa che il G7 si svolgerà qui e adesso rischiamo veramente di fare una magra figura con tutto il mondo».

Al prefetto Riccardo Carpino, nominato commissario, è toccato l´arduo compito di provvedere a rendere esecutivi tutti i progetti relativi. «Se si fosse cominciato a lavorare sei mesi prima, se avessi trovato progetti esecutivi pronti, oggi non staremmo qui a correre. Non ci sono neanche i tempi per procedere con le deroghe, andremo con gare ordinarie e faremo quello che si può dice - la sfida è questa, coniugare legittimità, tempo e risultati».

Basta andare in giro con in mano la mappa dei lavori previsti per comprendere a pieno le preoccupazioni del sindaco. Il budello tortuoso pieno di fossi di via porta Pasquale, unico collegamento tra l´elipista e il centro di Taormina, dovrà diventare una strada percorribile. Per non parlare della sede della seconda elipista, adiacente la piscina comunale. Anche qui la strada di accesso è in condizioni davvero pietose, e c´è da mettere in sicurezza il tetto della piscina per evitare che la potenza dello spostamento dell´aria da parte di elicotteri militari lo faccia volare via.

Ma a Taormina, in elicottero, arriveranno solo i capi di Stato. Le delegazioni si muoveranno su strada e qui i problemi iniziano già sull´autostrada Catania-Messina, uno dei tratti peggio messi della pietosa rete autostradale siciliana. iL manto stradale è pieno di buche e rattoppi, le gallerie non illuminate, in alcuni tratti si procede su una sola carreggiata. E non è migliore la condizione della viabilità nell´unica strada che porta dal casello su fino al centro storico che sarà tutto zona rossa, nella settimana del vertice chiusa a turisti e a chiunque non sia munito di pass.

Anche il basolato delle viuzze del centro sarebbe da rifare e anzi c´è ancora da trovare lo stesso tipo di pavimentazione per la strada, attualmente coperta da rappezzi di bitume,che porta fino al Teatro Greco che il 26 maggio ospiterà l´overture mondana del G7 con un concerto dell´orchestra della Scala di Milano. Del Palacongressi, che ospiterà la sala stampa e altri uffici, al momento è privo di certificazione di agibilità: potrebbe essere proprio questo il primo lavoro a partire la prossima settimana.

L´unica macchina che sembra camminare qui è quella organizzativa (il bando da 25 milioni di euro della Consip per i servizi chiavi in mano è stato espletato con largo anticipo) e quella della sicurezza. E a proposito di sicurezza c´è da adeguare anche tutto l´impianto pubblico di videosorveglianza. Il 25 febbraio arriverà a Taormina il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Al sindaco ha raccomandato un piano di arredo urbano, ma qui prima dei fiori c´è molto altro da fare.

Fonte la Repubblica di Alessandra Ziniti