Cateno De Luca: Tu vo´ fa il sindaco metropolitano? Da S. Teresa a Messina?

19-01-2017 23:53 -

S. Teresa di Riva - Da Sindaco di Fiumedinisi si è trasferito a fare il primo cittadino a Santa Teresa di Riva. Ma passato dalla montagna al mare, ora medita il "grande salto" nel capoluogo, a Messina. E´ quello che ha deciso di fare "da grande", l´ex deputato movimentista dell´Mpa di Raffaele Lombardo che nei suoi appunti regalati a Natale, fino a qualche anno fa amava ricordare in un libriccino che nel 1197 la Valle del Nisi fu teatro della morte dell´imperatore Enrico VI Hohenstaufen, padre di Federico II.

Ora dopo l´esperienza a Santa Teresa di Riva, Cateno, che non ha mai dimenticato la sua anima da condottiero, ha deciso di fare salire in un unico carroccio tré Comuni, Santa Teresa, Furci e Sant´Alessio: vuole fonderli in una unica entità.

E per questo ha preparato le liste dei suoi condottieri in vista delle amministrative alle porte del 2017 a Santa Teresa e Sant´Alessio e del 2018 a Furci. A prendere le redini del comune santateresino sarà il suo "vice". Danilo Lo Giudice. Ma sono proprio i giudici, quelli che fanno venire il mal di pancia al leader che ha sfilato a Messina con una bara per chiedere la costruzione del "Ponte sullo Stretto" e che da deputato regionale non ha esitato a presentarsi in mutande, avvolto nella bandiera della Sicilia, davanti ai microfoni per protestare contro l´ex presidente dell´Ars Gianfranco Miccichè che lo aveva escluso dalla commissione bilancio. Reduce da 5 anni di battaglie giudiziarie.

De Luca ora ha assoldato l´ex sottosegretario alla Giustizia, l´avvocato Carlo Taormina, per denunciare a Reggio Calabria le malefatte dei giudici peloritani che lo hanno indagato per il cosiddetto sacco di Fiumedinisi, le somme investite per "il Contratto di Quartiere".

Nelle indagini. De Luca intravede il ruolo oscuro di un burattinaio che ostacola la sua azione politica e ha ricordato come in 17 procedimenti, ben 16 lo hanno visto assolto. Centro della sua attività politica è la Fenapi, che oggi è presente su 56 province su scala nazionale, è riconosciuta dal Ministero del lavoro e presta la sua attività dal centro direzionale di Fiumedinisi, del quale De Luca è anima e direttore generale: presidente è Carlo Satta.

La Fenapi è legata a doppio filo con il patronato Inapi, presieduto da Leonardo Maiolica, che sfoggia sedi in 18 regioni, vanta 180 sedi zonali e presenze estere in località impensabili, come Bulgaria, Malta, Venezuela e perfino in Columbia.

Della giunta affidata a Lo Giudice, De Luca ha anche indicato già i nomi: Mariella Di Bella, Cristina Pächer, Rosario Pasquale, Santino Scarcella e Mimma Sturiale. Un disegno politico già delineato, compresa la candidatura per la Città di Messina, non si capisce se il Comune o la città Metropolitana: poco importa. Cateno è come Silvio, meno male che lui c´è.

Fonte: Centonove