Taormina: Acqua sporca, fontane a secco, le chiese soffrono di poca manutenzione e ci sono lamentele per i rifiuti.

16-07-2016 14:22 -

Turisticamente a Taormina è la solita estate, alberghi e spiagge piene, grandi spettacoli nel teatro all´aperto considerato il più bello del mondo. Non cambia nulla, tranne il fatto che le fontane della città sono a secco.

Accadesse altrove, nessun chiasso, ma questa è la capitale del turismo siciliano che si appresta ad ospitare l´anno prossimo il G7, cioè i capi delle sette potenze più avanzate del mondo. E allora, da un lato le fontane a secco sono una notizia, dall´altro ci vuole la sordina per non infangare l´emblema della città del Tauro in piena stagione. E proprio di fango si tratta perché a Trappitello quando piove il sistema di captazione assorbe anche del fango nei serbatoi e il sindaco Eligio Giardina, che è medico ed è di Trappitello, ha chiuso tutte le fontane, anche quella davanti alla chiesa madre e al municipio perché non vuole correre rischi.

«Abbiamo provveduto, l´acqua è tornata pulita, ma l´erogazione era stata sospesa in attesa delle ultime verifiche che si sono concluse e che hanno dato esito positivo. La cautela è stata d´obbligo con tutta la gente che c´è in vacanza qui», dice il primo cittadino.

Neanche Italo Mennella, presidente degli albergatori taorminesi, ne fa una tragedia: «Non c´è nessun calo turistico, in un albergo possono restare vuote un paio di stanze su 80 o 100, ma Taormina tiene. Certo è antipatico che con questo caldo le fontane siano state chiuse, ma è stata questione di poco tempo».

Già, e poi c´è sempre l´acqua minerale, come quando la regina Antonietta disse di dare brioche al popolo che chiedeva pane. Comunque non speculiamoci sopra perché la doccia tè la puoi sempre fare. Non tutto però fila liscio, perché ad esempio i Salesiani sono andati via da Taormina dopo un secolo di attività e quindi manca un centro di aggregazione sociale. Anche le chiese soffrono di mancata manutenzione e ci sono lamentele per i rifiuti.

Insomma, vogliamo dire che, fatta la rassegna delle cose che occorre fare, Taormina deve approfittare dell´evento del G7 per salire di livello e chiedere quello che serve a un centro turistico di fama internazionale.

Il sindaco dice che ha messo in preventivo la richiesta di finanziare i lavori al Palazzo dei congressi sorto dopo trent´anni di attesa ai tempi di Nicolino Garipoli e di Eugenio Longo sindaci. È più che giusto, anzi doveroso, dato che i lavori si dovranno svolgere proprio Pi. Ma questa è la richiesta minima perché Taormina deve risolvere altri problemi essenziali. A ripeterli ci si stanca perché non solo manca una passeggiata a mare ed è una vergogna che nessuno l´abbia mai programmata e portata avanti -, ma non ha nemmeno una funivia per collegare quel gioiello che si chiama Castelmola e non ha ancora realizzato una scala mobile che porti dal parcheggio Lumbi al centro, spendendo ogni anno decine di migliaia di euro per un servizio assicurato da autobus sfiatati pronti a defungere. Bisogna saper chiedere, bussare alle porte giuste.

Il governo ha scelto Taormina per ospitare il vertice dei potenti della Terra? Allora mettete la città nelle condizioni di fare bella figura perché almeno per quei giorni diventa la vetrina dell´Italia. Certo non ci sarà il tempo di realizzare quelle struttura di cui abbiamo parlato, ma almeno che si presentino i progetti e si chieda la copertura finanziaria.

Ora il turismo va alla grande perché la gente non può andare ne in Africa e ne nel Medio Oriente, ma Taormina si vede anche attrezzare per i tempi meno facili. E il G7 del prossimo anno è una bellissima occasione. Chiuse per precauzione. A Trappitello il sistema di captazione assorbe infatti anche terra nei serbatoi.

Di Tony Zermo - La Sicilia