"Spese pazze all´Ars": chiesti due anni e quattro mesi per Cateno De Luca per peculato.

05-07-2016 13:34 -

Le «spese pazze» dei partiti rappresentati all´Ars non sono giustificate ne giustificabili e la Procura di Palermo chiede due condanne per peculato: due anni e quattro mesi per Cateno De Luca, due anni e due mesi per Innocenzo Leontini, che in tempi diversi, nella scorsa legislatura, avevano guidato i gruppi parlamentari di Forza del Sud e poi il Gruppo misto (De Luca) e del Pdl.

La richiesta arriva dal pm Maurizio Agnello, che con i colleghi Luca Battinieri e Sergio Demontis fa parte del pool coordinato dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci.

La richiesta è contenuta perché il processo si svolge col rito abbreviato, davanti al Gup Riccardo Ricciardi, che oggi dovrebbe decidere pure la parte relativa ad altri capigruppo, imputati dello stesso reato e che hanno scelto invece l´udienza preliminare ordinaria.

Imputati sono Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Marianna Caronia, Nicola D´Agostino, Cataldo Fiorenza, Rudy Maira, Livio Marrocco, Francesco Musotto, Salvatore Pogliese, Paolo Ruggirello. Stralciata la posizione di Antonello Cracolici, perii quale è stata chiesta l´ archiviazione.

È dunque alla stretta finale la maxiindagine del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza sulle cosiddette spese pazze: la prima parte, per scelta dell´ufficio diretto da Franco Lo Voi, riguarda i capigruppo, ma altre tranches dell´indagine riguardano singoli deputati ed ex deputati che si sarebbero appropriati, per scopi estranei alle attività istituzionali, dei fondi pubblici destinati ai gruppi rappresentati all´Assemblea regionale.

A Cateno De Luca vengono contestate una serie di spese: 4833 euro più altri 8427 per l´autista e, in tempi diversi e successivi, 25.200 e 3750 per i collaboratori personali. C´è pure l´acquisto di 133 agende Nazareno Gabrielli Dia ries, per 1810 euro. La Guardia di Finanza ha dimostrato che la mercé fu recapitata alla segreteria politica di Messina del parlamentare e dunque il gruppo sarebbe estraneo alle spese.

Sulla vicenda è aperto anche un procedimento davanti alla Corte dei conti, che a De Luca contesta rimborsi per 5435 euro, relativi a spese di alberghi e ristoranti (2580 euro) e carburante (2855 euro), 5958 a favore del gruppo parlamentare per alberghi e ristoranti, più i 1810 delle agende.

A Leontini viene contestata una spesa da 7100 euro per un acquisto in una gioielleria di Modica; 830 euro per riparare una «non meglio identificata autovettura», addirittura 51 per pagare una multa per una sua infrazione al codice della strada, il lavaggio delle auto, l´acquisto dall´Antica Forneria Cappuccini, per 81 e 173 euro, con l´annotazione delle mance da uno e due euro. I giudici contabili lo hanno condannato a risarcire un danno erariale da 97 mila euro.

Fonte: Giornale di Sicilia – R. Ar