"Ponte sullo Stretto, meglio farlo piuttosto che pagare la penale" lo afferma Pietro Salini della Salini Impregilo.

23-03-2016 11:55 -

DOHA. Sarà all´insegna della diminuzione dei profili di rischio il nuovo piano industriale di Salini Impregilo. Un piano che confermerà l´attenzione massiccia verso gli Stati Uniti, ma con un occhio in «casa propria», in Italia, dove si vuole provare a rilanciare non solo una grande opera come il ponte sullo Stretto, ma anche l´edilizia diffusa.

Lo anticipa l´A. d. Pietro Salini a margine di un evento a Doha. Su Panama conferma che «è fatta», sottolineando di essere «fiducioso» sull´arbitrato. Il nuovo piano industriale, spiega Salini, si chiamerà «Derisking Thè Future»: l´obiettivo è quello di far scendere il profilo di rischio del gruppo, far emergere «la stabilità dei flussi. Salini affronta anche il capitolo Italia. Il ponte sullo Stretto rimane una chiave di volta.

«Piuttosto che spendere soldi per pagare un diritto di recesso o una penale per non averfatto un´opera», ribadisce l´A. d., «noi pensiamo» che «sia meglio farla». Si tratta di «un´occasione che l´Italia non può permettersi di perdere». Per «riagganciare» gli investimenti in Italia, una mano dovrebbe arrivare anche da Bruxelles. «Un po´ di aiuto dal piano Juncker sotto il profilo della finanziabilità, dei project bond, su queste opere» aiuterebbe. In Italia l´urgenza riguarda anche investimenti sull´edilizia carceraria e scolastica. Considerarli «come investimenti fuori dal debito» aiuterebbe Pii e occupazione.

Di STEFANIA PASSARELLA - La Sicilia