Interverranno alla Conferenza Stampa: Francesco Spadaro – Direttore di Casa Cuseni, Presidente della Giuria del Premio.
Fulvia Toscano - Direttore Artistico di NaxosLegge, membro del Comitato scientifico di Casa Cuseni e componente della Giuria del Premio.
Marinella Fiume – Scrittrice, membro del Comitato Scientifico di Casa Cuseni e componente della Giuria del Premio.
Paolo Patanè – Direttore generale Cunes (Coordinamento Comuni Unesco della Sicilia).
G
iuseppe Nuccio Iacono – Museorologo, Coordinatore regionale del circuito della Case della Memoria e componente della Giuria del Premio.
Sebastiano Tusa – Archeologo, Soprintendente del mare.
Costanza Lentini – Archeologa, Direttrice del Parco Archeologico di Naxos e Taormina.
Fabio Granata – Direttore del Distretto Sudest
Khaled al-Asaad, (Palmira, 1932 – 2015), è uno dei più importanti pionieri nel campo dell´archeologia in Siria del ventesimo secolo, scrittore e traduttore siriano. Nominato nel 1963 direttore del museo e del sito archeologico della città di Palmira, mantenne la carica per più di quarant´anni; lavorò con colleghi statunitensi, francesi, tedeschi e svizzeri nell´indagine sulle prime civiltà a Palmira. Grazie ai risultati di questo lavoro, l´UNESCO nel 1980 riconobbe Palmira come Patrimonio dell´umanità; pubblicò numerosi articoli su riviste di archeologia e più di venti libri su Palmira e sulla Via della seta; cultore di aramaico, tradusse diversi testi da quella lingua.
Per il suo contributo allo studio dei siti archeologici di Palmira, venne insignito dell´Ordine nazionale al merito della Repubblica Francese, dell´Ordine al merito della Repubblica di Polonia e dell´Ordine al Merito della Repubblica tunisina. Nel luglio del 2015 fu rapito dai militanti dello Stato Islamico (ISIS), ripetutamente torturato (il quotidiano britannico The Guardian riferì che Asaad avrebbe rifiutato di fornire informazioni su dove fossero nascoste antiche opere d´arte) e il 18 agosto 2015 ucciso sulla piazza di fronte al Museo della città nuova di Palmira (oggi Tadmur), il suo corpo decapitato ed esposto al pubblico, appeso a una colonna.