Comuni,più facile sfiduciare un sindaco. All`Ars riforma in dirittura d´arrivo.

08-02-2016 21:13 -

Più facile sfiduciare un sindaco, decadenza contemporanea di primo cittadino e consiglieri e soprattutto il ritorno dell´effetto «trascinamento» nelle liste: se si voterà un consigliere o una lista, automaticamente il voto varrà anche per il sindaca collegato, mentre oggi è necessario apporre un altro segno sul nome del primo cittadino.

Sono i punti principali della riforma della legge elettorale degli enti locali su cui i partiti stanno lavorando sotto traccia in commissione Affari istituzionali all´Ars. Il presidente Salvatore Cascio ha fissato per mercoledì il termine ultimo per presentare gli emendamenti e per venerdi il voto finale.

«Il voto in Aula arriverà dopo la Finanziaria - dice Cascio - tranne che non si riesca ad aprire una finestra durante i lavori sulla manovra». A pochi mesi dalle amministrative dunque i partiti accelerano su una riforma che rischia di scatenare nuove polemiche all´Ars. «Ci stiamo allineando con le norme nazionali» dice Cascio. La legge al momento prevede che il sindaco che arriva al ballottaggio sia automaticamente eletto consigliere.

Altra novità riguarda la decadenza di sindaco e Consiglio: oggi se uno dei due organi decade, l´altro resta in vita. La riforma prevede la decadenza automatica per entrambi. Inoltre perapprovare una mozione di sfiducia basterà la maggioranza semplice e non i due terzi dell´Aula.

Infine toma l´effetto trascinamento: oggi il voto a una lista non si stende automaticamente al sindaco collegato. Con la riforma basterà invece votare un consigliere per dare la propria preferenza anche al candidato sindaco. Una norma che molti leggono già in chiave anti-grillina, perché favorisce le coalizioni più ampie (più liste ci sono, più voti può prendere il sindaco) e penalizzerebbe i Cinque Stelle che rifiutano le alleanze.

Fonte: Giornale di Sicilia PI. VE.