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28 Marzo 2024
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Tra Messina, Catania e Siracusa: un tratto ferroviario quasi morto.

27-02-2016 23:02 - News MESSINA e PROVINCIA
MESSINA- Doveva risolvere il problema di mobilità urbana nella zona Sud ma dopo dieci anni il servizio non riesce ancora a decollare. La metroferrovia, gestita da Trenitalia, sulla linea Messina, Catania, Siracusa, sfrutta il doppio binario di Rfi per 16 Km nel tratto compreso tra le stazioni di Messina e Giampilieri.

Il servizio sub urbano che potenzialmente può servire un´area di 60 mila abitanti, finanziato nel 2006 e inaugurato nel 2009, non si è mai integrato nei piani di mobilità sostenibile, funzionando sempre in modo discontinuo: fu interrotto ad ottobre del 2009, riattivato nel 2010 con 16 corse ma gradualmente depotenziato fino alle quattro corse giornaliere degli ultimi anni. A dicembre quando furono avviate le 28 corse si pensò che finalmente si prospettasse un servizio utile a decongestionare la statale 114, invece dopo due mesi, il bilancio è sconfortante perché a utilizzare la linea ferrata da e per i villaggi della zona sud sono appena 230 utenti al giorno.

A denunciarlo è il sindacato Orsa Trasporti, che ha effettuato uno studio sulla tratta nel periodo compreso tra l´uno e il 14 febbraio. "Con questi numeri a giugno si chiude - rileva Michele Barresi, segretario di Orsa Trasporti - e anche questa Amministrazione comunale dovrà assumersi la responsabilità dell´ennesimo fallimento di un servizio che per inerzia amministrativa e politica dal 2009 a oggi non è riuscito a decollare perché mai lo si è opportunamente integrato con il trasporto pubblico urbano. Occorre da subito trovare adeguate intese con Trenitalia".

L´impegno per la metro ferro via sot toscritto dalla Regione Sicilia con l´impegno di un milione e 200 mila euro, prevede 14 corse giornaliere da e per Giampilieri. Ma lo studio effettuato dall´Orsa rileva come 1´80% di quei treni viaggi con meno di 10 persone. Solo poche corse, quelle delle 6.40 e delle 7.42 da Giampilieri e delle 13.45 e delle 14.45 da Messina presentano numeri più alti, che comunque non superano la media di 40 utenti. Un fallimento annunciato, secondo l´Orsa, a causa della mancanza di qualsiasi forma di integrazione con l´Atm.

"Nei buoni propositi di questa amministrazione la metroferrovia è stata sempre indicata come asse portante e nevralgico a sud del futuro piano di mobilità urbano cittadino e persino nel contesto dell´intera mobilità dell´area dello Stretto —dice Barresi. Ma è evidente l´inerzia dimostrata nel porre m essere persino il necessario confronto con le Ferrovie per la stipula di un biglietto integrato e l´assenza nel piano d´esercizio dell´Ami dei collegamenti a pettine nelle stazioni con i bus provenienti dai villaggi". In realtà l´Amministrazione, tra le cose realizzate mette la partecipazione ad Elìsio, Finanziare città intelligenti, un progetto di rete che vede coinvolta Messina (quale capofila) con Reggio Calabria e Catania.

L´obiettivo è la realizzazione di un sistema di infomobilità integrato multivettore che consenta al cittadino di conoscere in tempo reale la migliore soluzione per raggiungere due punti all´intemo del corridoio Reggio - Messina - Catania. Il sistema dovrebbe garantire anche la possibilità di una bigliettazione unica, l´istituzione di un tavolo tecnico permanente per la mobilità d´area vasta con l´incremento del numero dei passeggeri sui mezzi di tra sporto pubblico locale ed interprovinciale. Nel frattempo però bisogna rendere funzionale ciò che già è stato attivato con dispendio di risorse.

Già a fine gennaio i rappresentanti del Comitato dei pendolari aveva rilevato la mancanza di uno studio preliminare sulla potenziale frequenza giornaliera dei cittadini dei treni messi a disposizione e lo spreco di "treno Km". "L´offerta attuale, - dice Giosuè Malaponti - dovrebbe essere prontamente rivista sino a quando l´Amministrazione comunale di Messina non abbia pronto il piano per la nuova mobilità che integri il servizio cittadino dei bus dell´Atm a raccordo dei treni. Sarebbe utile quindi un confronto tra le parti interessate".

Articolo di Lina Bruno - Quotidiano di Sicilia
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