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Non si può nemmeno morire: arriva la "tassa sulla morte".

18-11-2016 17:34 - Attualità
La 12esima Commissione permanente ´Igiene e sanità´ del Senato sta esaminando in questi giorni il ddl sulla ´Disciplina delle attività funerarie´. Il testo, a firma principale di Stefano Vaccari (Pd), propone di definire i soggetti che possono operare nel settore funebre, riorganizzare la tipologia di operatori privati, riordinare il sistema cimiteriale e combattere l´evasione fiscale (leggi il PDF).

Un intervento necessario, si legge su ´Studio Cataldi´, poiché - come viene indicato nella relazione al provvedimento - "in più parti d´Italia l´attività funebre e cimiteriale si è deteriorata divenendo oggetto di indagini di organi di polizia o della magistratura e le cronache, quasi ogni settimana, documentano di reati o di raggiri messi in atto da operatori sanitari o da imprese funebri ai danni delle famiglie".

Tra gli articoli che riguardano i requisiti delle imprese funebri e del personale, i trasporti funebri, la tanatoprassi, piani di regolazione cimiteriale, tumulazione e cremazione, spicca l´art. 21 che affronta il tema del trattamento fiscale delle spese funebri e cimiteriali "prevedendo, in coerenza con la direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006 relativa al sistema comune d´imposta sul valore aggiunto, il superamento dell´attuale esenzione per alcuni servizi ed il loro assoggettamento all´Iva ad aliquota ridotta".

Il provvedimento, in sostanza, introduce nuove forme di tassazione, tanto da aver spinto più fronti a parlare di una vera e propria ´tassa sulla morte´. Le spese funebri (attualmente esenti) sarebbero assoggettabili a Iva con aliquota del 10% ed elevamento della soglia di detrazione dall´Irpef, compensata dalla previsione di forme assicurative specifiche riguardanti l´ambito funebre e dall´estensione della cifra detraibile sulle spese funebri per il 50%.

Per coprire gli oneri per la vigilanza e il controllo circa l´osservanza delle norme per le attività funebri nel proprio territorio, si prevede poi un contributo fisso per ogni funerale e per ogni operazione cimiteriale a pagamento, pari a 30 euro, stimati ogni anno in base al tasso di rivalutazione monetaria rispetto all´anno precedente.

Ai comuni sarà inoltre imposto di destinare una quota del gettito annuale della Tasi (non inferiore al 20%) in presenza nel territorio di cimitero con caratteristiche monumentali, con il rischio che un eventuale aumento di tassazione, per mantenere in equilibrio i bilanci comunali, arrivi a toccare i contribuenti.

Le imprese funebri saranno sottoposte a onerosi requisiti per rimanere sul mercato: ad esempio, per una determinata soglia di funerali annua, queste dovranno dotarsi di 3 mezzi funebri di proprietà, 6 necrofori assunti a tempo indeterminato e un direttore tecnico. Oltre i 1.000 funerali all´anno, invece, i mezzi saranno 4 e i necrofari 12, sempre con la presenza del direttore tecnico.

Fonte: Adnkronos



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