28 Marzo 2024
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Messina non ha ancora approvato il bilancio preventivo. Renzi manda il suo specialista di finanza locale.

22-04-2016 22:55 - News MESSINA e PROVINCIA
Neppure il guru dei bilanci pubblici mandato da Matteo Renzi è riuscito finora nel miracolo e Messina continua a detenere il record negativo: non è ancora riuscita ad approvare il bilancio preventivo (!) 2015. Il bello è che più dell´opposizione sono i Pd della corrente LabDem a lanciare j´accuse contro il sindaco, la giunta e il superesperto renziano.

La deputata Pd Michela Rostan ha presentato un´interrogazione al ministro dell´Interno, Angelino Alfano, chiedendo le ragioni per cui egli non sia ancora intervenuto «nonostante siano abbondantemente decorsi i termini di legge e non siano state rispettate le prescrizioni impartite al Comune di Messina, di fatto favorendo il permanere di una situazione di incertezza potenzialmente foriera di gravi danni oltre che per Messina anche per lo Stato nei suoi rapporti con le istituzioni comunitarie».

Cortesie tra (quasi) colleghi di partito? In questi giorni le città della Sicilia sono tappezzate di manifesti che salutano l´arrivo sull´isola del Museo della follia, una mostra curata da Vittorio Sgarbi in occasione dell´Expo. Ma forse la vera follia è dentro il Pd. Infatti per cercare di fare finire i litigi intemi tra i favorevoli alla giunta guidata da Renato Accorinti e i contrari, Renzi ha mandato un suo fedelissimo a fare il commissario, Ernesto Carbone. Ma quando Renzi, insieme al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e al sindaco Renato Accorinti, hanno scelto Luca Eller Vainicher perché salvasse Messina dal fallimento, Carbone ha cercato di killerarlo: «Trovo incredibile che un iscritto al Pd di Sesto Fiorentino, Vainicher, abbia scelto di contravvenire alla linea del suo partito a Messina accettando di entrare in giunta con il sindaco Accorinti. Noi del Pd siamo e resteremo sempre in opposizione al malgoverno di questa città. Ecco perché ho chiesto al segretario regionale della Toscana Dario Parrini, di prendere provvedimenti nei confronti di chi a Sesto si professa del Pd e fuori dalle mura di casa segue altri percorsi». Insomma, altre affettuosità tra (quasi) coabitanti. Accorinti è attivista per i diritti civili, dell´ambiente e nella lotta alle mafie, fa parte del locale Movimento Nonviolento ed è stato tra i fondatori del movimento No Ponte, che si oppone alla costruzione del Ponte sullo Stretto.

Tra le sue iniziative, la proposta di esporre nel centro di Messina uno dei simboli più forti dello stragismo mafioso: i resti dell´automobile degli agenti della scorta di Giovanni Falcone, distrutta dopo la strage di Capaci e di intitolare la piscina comunale a Graziella Campagna, la sedicenne messinese uccisa dai boss mafiosi della Sicilia orientale perché aveva assistito involontariamente all´esecuzione di un killer. Nelle elezioni del 2013 è andato al ballottaggio e a sorpresa ha sorpassato il candidato Pd (Felice Calabrò). Chiuse le urne ha invitato il Pd a collaborare e ha costituito una giunta marcatamente civica e aperta al contributo del centrosinistra. Una parte del Pd s´è dimostrata possibilista e non a caso sindaco e alcuni assessori hanno partecipato alla Leopolda siciliana dei renziani.

Infatti Accorinti era in prima fìla, qualche settimana fa, insieme a Vainichier, e le foto sono state postate su Facebook,. I due sono stati salutati con calore dal Pd Davide Faraone, organizzatore della kermesse e sottosegretario all´Istruzione. Il consigliere comunale messinese di FI, Giuseppe Trischitta, commenta: «è evidente che l´ingresso di Vainicher e di un altro assessore hanno ufficializzato una nuova maggioranza». Mentre il gruppo locale Pd che si richiama a Roberto Speranza dice: «Se nel Pd c´è posto per Denis Verdini come si fa a osteggiare Accorinti». C´è anche chi ricorda il commento di Accorinti all´indomani di un incontro istituzionale col presidente del consiglio: «Si è trattato di una riunione proficua nel corso della quale abbiamo illustrato le nostre richieste relative alla soluzione di alcune problematiche di Messina.

Renzi e il sottosegretario Deirio hanno prestato molta attenzione alle nostre parole e hanno mostrato piena disponibilità ad aiutare Messina». Insomma, non a caso è arrivato il supertecnico suggerito da Renzi per puntellare una finanza comunale agonizzante. Luca Eller Vainicher, 64 anni, laurea in economia a Firenze e master alla Bocconi, è specializzato in finanza pubblica.

Era assessore Pd al bilancio nella giunta di Sesto Fiorentino. Ha lasciato questo incarico per trasferirsi a Messina. Missione impossibile? Lui sta cercando di turare la falla. Dice: «Tutti rimandano, qui al Comune. Tutti hanno ragione, tutti hanno una carta, tutti hanno un perché, ma intanto le cose non si fanno e il paziente muore. Il paziente è la città di Messina e io, a questo funerale, non voglio partecipare». La Corte dei conti ha aperto un dossier sul consuntivo 2014, il presidente del collegio dei revisori ha rassegnato le dimissioni per protesta poi temporaneamente rientrate «per senso di responsabilità», il contributo di 70 milioni annuali che lo Stato garantisce alla città è bloccato in attesa del bilancio che non c´è.

Mancano una decina di giorni all´ora X, se il consiglio comunale non approverà il bilancio di previsione 2015 entro il 30 aprile il sindaco dovrà portare i libri in tribunale. A rischio ci sono gli stipendi dei dipendenti comunali, i pagamenti dei fornitori, i vari servizi pubblici, perfino la refezione scolastica (in tré anni la mensa è stata già sospesa sei volte) mentre la polizia comunale rischia di restare senza veicoli a disposizione così come si stanno verificando problemi nel trasporto scolastico poiché un pulimmo è stato venduto all´asta. Aminette Vainicher: «D rischio dissesto è al 50%, il Comune può ancora farcela. Sono stato calato con un elicottero su di una nave che rischia di affondare, mi interessa risolvere i problemi con metodo e senza confusione. L´obiettivo è arrivare alla normalità». Il Comune è sull´orlo del baratro.

Il deficit ammonta (ufficialmente) a 63 milioni di euro ma c´è chi assicura che sono molti di più conteggiando le aziende partecipate e i fuoribilando. I sindacati dei lavoratori pubblici sono preoccupati. Gli stipendi comunali potrebbero essere pagati in ritardo. Anche i grillini vanno all´attacco. «Lo avevamo detto e lo ribadiamo- affermano i due portavoce 5stelle, Valentina Zaf arana e Francesco D´Uva. «Lo stato di insolvenza del Comune di Messina è un dato di fatto, il dissesto è già una realtà. Messina ha bisogno di verità e non di elemosine». E attendono il 25 aprile quando arriverà il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, per tentare una spallata mediática.

Ma il sindaco cerca di giocare d´anticipo e annuncia che il default non ci sarà, la quadratura del cerchio sarebbe stata trovata: «Abbiamo messo tutta la volontà possibile per superare tutti insieme questo momento. Domani dovremmo avere il parere positivo dei revisori sul bilancio di previsione 2015, per arrivare martedì mattina in commissione bilancio e martedì sera in consiglio. Abbiamo contattato il ministero dell´Interno per garantire che non sforeremo la data del 30 aprile per non peggiorare la situazione e assicurarci il trasferimento dei 70 milioni dallo Stato». Come in una partita a poker, è arrivato il momento di vedere le carte.
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Fonte: di "Carlo Valentini".
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