28 Marzo 2024

Due marce per due Italie.

Ha fatto bene La Verità il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, a pubblicare in prima pagina di domenica le foto della manifestazione di Milano, pro immigrazione, denominata "insieme senza muri", organizzata dal Comune e dal Pd milanese e quella di Roma, la Marcia nazionale per la Vita. Il giornale volutamente accomuna i due temi, che probabilmente appartengono alla stessa medaglia. Da una parte al forte calo demografico nel nostro Paese, si propone più immigrati, dall´altra parte invece più nascite e meno aborti.

Forse gli italiani prima o poi dovranno fare una scelta di campo ben precisa: stare con le sinistre che propongono più accoglienza e più immigrati o con chi invece propone più famiglie tradizionali, più figli, preferibilmente italiani, per risolvere il rischio estinzione del nostro Paese. Se stiamo ai numeri delle manifestazioni di sabato, i manifestanti che hanno sfilato a Milano erano molti di più rispetto a quelli di Roma, tra l´altro completamente ignorati dai Tg.

Peraltro criticare la manifestazione delle sinistre di Milano, c´è il rischio di passare per razzisti, per quelli che vogliono costruire muri e non ponti. Abbiamo letto e visto i cartelli dei manifestanti e i discorsi dei politici sul palco di Milano. Loro sono per l´accoglienza sempre e comunque, noi che chiediamo spiegazioni sugli arrivi indiscriminati, sulle varie associazioni volontarie che si stanno arricchendo con il business dell´immigrazione, passiamo per fomentatori di odi e di egoismi.

La manifestazione di Roma, la marcia per la vita, ha un significato ben preciso, ci ricorda ogni anno (è giunta alla 7 edizione) che favorendo gli aborti non si va da nessuna parte.

Certo si può condividere o meno la strategia degli organizzatori su come affrontare politicamente la questione della legge 194 e la piaga dell´aborto. Si può discutere se è tecnicamente più giusto scendere in piazza o lavorare per convincere le coscienze soprattutto delle donne a non abortire. La manifestazione pro life che si svolge ogni anno negli Usa, ha molto più successo; a quella di gennaio scorso, ha partecipato perfino il vice presidente statunitense Michael Pence.

Mentre questa in Italia ancora non decolla, viene snobbata dalla maggior parte dei movimenti più importanti del mondo cattolico, anche se la difesa della vita non è corretto limitarla solo ai cattolici. Tuttavia alla realtà che non ci si può sottrarre, ed è quello che ricorda La Verità,"In Italia mancano all´appello almeno 6 milioni di vite. E´ il numero degli aborti praticati nel nostro Paese dall´entrata in vigore della legge 194 nel 1978. Ora - continua Guerra - sarebbero uomini e donne sotto i 40 anni che colmerebbero il crollo demografico che sta portando all´estinzione il popolo italiano". (Marco Guerra, Le famiglie scuotono la Chiesa e la politica, 21.5.17, La Verità)

Questi sono numeri reali, non fantasie. Si può essere di sinistra, di destra, di centro, cattolici, musulmani, ebrei, ma di fronte alle culle vuote, si dovrebbe convenire che la nascite di nuovi bambini fa bene a tutti. Senza carne che respira, non si fa nulla, muore tutto, la politica, l´economia, lo sport, la cultura, la religione.

E allora qual è la cosa migliore da fare? Dovremmo essere sempre"per la vita, senza compromessi", proprio per seguire lo slogan scelto quest´anno dagli organizzatori della marcia per la vita di Roma.

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