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300 ricercatori "Neuromed", a Taormina meeting su recettori del glutammato.

04-10-2017 19:37 - TAORMINA
Circa 300 ricercatori in campo neurobiologico sono riuniti a Taormina per affrontare gli ultimi sviluppi e le prospettive terapeutiche offerte dagli studi sui recettori metabotropici del glutammato (mGlu). Il meeting si tiene in occasione del ´IX Congresso internazionale sui recettori metabotropici del glutammato´, l´evento patrocinato dall´Irccs Neuromed di Pozzilli (Is) che dal 1993 si svolge a cadenza triennale. Il Congresso si concluderà il 6 ottobre.

I recettori metabotropici per il glutammato, elementi cruciali nella trasmissione di segnali tra le cellule del sistema nervoso - spiegano gli specialisti Neuromed - sono considerati uno dei più promettenti bersagli verso i quali indirizzare terapie innovative contro diverse patologie neurologiche e psichiatriche, fino alle tossicodipendenze. L´acido glutammico - osservano - è infatti il principale neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso centrale, ed è fortemente coinvolto nei cosiddetti meccanismi di plasticità sinaptica, ovvero la capacità che le connessioni tra un neurone e l´altro hanno di adattarsi all´ambiente, la base dei meccanismi di apprendimento e memoria.

"Questo meeting - dichiara Ferdinando Nicoletti, organizzatore del Congresso, responsabile del Laboratorio di Neurofarmacologia del Neuromed e professore ordinario di Farmacologia dell´Università La Sapienza Roma - rappresenta un aggiornamento di fondamentale importanza per lo studio dei meccanismi di base dei recettori mGlu in fisiologia e patologia e per lo sviluppo di farmaci innovativi di interesse neurologico e psichiatrico".

Al centro di molte delle sessioni del Congresso - spiegano gli organizzatori - sarà la promessa di nuovi interventi farmacologici basati sui recettori mGlu, dal design iniziale agli studi preclinici fino alla sperimentazione clinica. Il simposio di apertura è stato dedicato ad un settore particolarmente promettente: l´optofarmacologia, cioè il controllo attraverso la luce di molecole ad azione farmacologica, applicata alle possibilità di intervento sui recettori mGlu.

Il meeting proseguirà con sessioni dedicate allo studio delle caratteristiche strutturali e funzionali di questa categoria di recettori, con una particolare attenzione al loro ruolo nei meccanismi di apprendimento e di memoria. Le sessioni saranno dedicate alle nuove possibilità terapeutiche che i recettori mGlu offrono in diverse condizioni cliniche e patologie, come le tossicodipendenze, per poi approfondire patologie neurologiche come malattia di Alzheimer, depressione, schizofrenia, disturbi dello spettro autistico, malattia di Parkinson, dolore cronico, stress e ictus cerebrale.

Lo sviluppo di nuovi farmaci mGlu sarà al centro di un simposio in cui i rappresentanti delle principali aziende farmaceutiche si confronteranno nello studio del ´design´ molecolare e della validazione dei ´target´ farmacologici. Ormai da anni le principali industrie farmaceutiche investono nello sviluppo di farmaci che interagiscono con i recettori mGlu - sottolineano gli esperti Neuromed - cercando di ottenere potenza e selettività della loro azione.

I vari tipi di farmaci si comportano in modo diverso: gli agonisti ortosterici si sostituiscono al glutammato attivando i recettori; i modulatori allosterici positivi (Pam) amplificano l´azione del glutammato prodotto e rilasciato dalle cellule nervose; gli antagonisti competitivi spiazzano il glutammato dal sito di legame sui recettori mGlu impedendone l´azione; i modulatori allosterici negativi (Nam) inibiscono la funzione recettoriale interagendo con un sito diverso rispetto a quello occupato dal glutammato.

"Il meeting è un vero crocevia internazionale tra le ricerche più avanzate e le possibili applicazioni cliniche - sottolinea Nicoletti, che nel 1986 ha contribuito alla scoperta degli mGlu - Le principali aziende farmaceutiche che investono nelle neuroscienze partecipano al ed inviano i loro ricercatori per la presentazione di dati sperimentali e clinici. Si tratta di un Congresso in cui la rappresentanza di studiosi stranieri eccede quella degli italiani, con una prevalenza di ricercatori di altissimo livello provenienti dagli Usa, Ue, Giappone, Cina, Corea e Australia".
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